Invece che confluire nel fondo a gestione separata, tipico di una polizza tradizionale, il premio converge in un fondo di investimento interno alla compagnia, che può essere a sua volta legato ad altri fondi italiani o esteri, i cosiddetti SICAV[1]. L’entità del capitale assicurato è strettamente connessa a uno strumento di tipo finanziario e, come tale, sottoposto al movimento oscillatorio dei mercati.
Nel momento in cui il premio viene versato, la Compagnia trattiene la parte relativa ai costi di gestione e investe il resto.
Di fatto, quindi, il contraente acquista quote (le “unit”) del suddetto fondo.
Costi elevati, nessuna finalità assicurativa, molteplici rischi finanziari scaricati dalla Compagnia sulla persona e l’assenza di garanzia sul capitale rendono questi prodotti poco efficienti. Senza considerare poi la presenza di barriere in caso di uscita: penali che non avrebbero senso di esistere se la polizza fosse davvero così conveniente.
[1] Società per azioni a capitale variabile avente per oggetto esclusivo l’investimento del proprio patrimonio, raccolto attraverso il collocamento presso il pubblico delle proprie azioni (BorsaItaliana, GLOSSARIO FINANZIARIO , 2020)