Le unit linked sono polizze vita con finalità di rivalutazione dei premi versati.
A differenza delle polizze vita tradizionali, dove i premi confluiscono in un fondo a gestione separata, i premi versati in una unit linked convergono in un fondo di investimento interno alla Compagnia, che può essere a sua volta legato ad altri fondi o SICAV[1], italiani o esteri. L'entità del capitale assicurato è strettamente connessa a uno strumento di tipo finanziario e, come tale, sottoposto al movimento volatile dei mercati.
Nel momento in cui il premio viene versato, la Compagnia trattiene la parte relativa ai costi di gestione e investe il resto. A questo investimento si sottraggono anche i costi di performance del fondo o dei fondi acquistati dalla Compagnia.
Di fatto il contraente acquista le quote (le "unit") del suddetto fondo indirettamente, con maggiori costi dovuti alla presenza della componente assicurativa.
Costi elevati, molteplici rischi finanziari scaricati dalla Compagnia sul contraente e l’assenza di garanzia sul capitale rendono questi prodotti poco efficienti. Senza considerare poi la presenza di barriere in caso di uscita: penali che non avrebbero senso di esistere se la polizza fosse davvero così conveniente.
Alcuni assicuratori distribuiscono le polizze Unit Linked millantandone l'impignorabilità e l'insequestrabilità; negli ultimi anni però alcune sentenze hanno definito queste polizze come investimenti di tipo finanziario poichè, pur avendo la veste di polizze assicurative, essenzialmente sono degli investimenti finanziari. Dunque, con questa nuova e legittima interpretazione sul piano civilistico vengono meno le caratteristiche di impignorabilità e insequestrabilità oltre ai vantaggi di natura fiscale ed in ottica successoria.
[1] Società per azioni a capitale variabile avente per oggetto esclusivo l’investimento del proprio patrimonio, raccolto attraverso il collocamento presso il pubblico delle proprie azioni (BorsaItaliana, GLOSSARIO FINANZIARIO, 2020)