“L’assicurazione è il contratto col quale l’assicuratore, verso il pagamento di un corrispettivo, detto premio, si obbliga a rivalere l’assicurato, entro i limiti convenuti, del danno ad esso prodotto da un sinistro, ovvero a pagare un capitale o una rendita al verificarsi di un evento attinente alla vita umana” (Art.1882, Codice civile).
Sei in grado di soddisfare i tuoi bisogni primari anche in circostanze avverse?
In questo capitolo ti aiuteremo a conoscere gli strumenti più adatti per proteggerti dagli imprevisti.
L’incertezza del futuro accompagna da sempre l’uomo, spinto a elaborare strategie sempre più sofisticate per fronteggiarla. Per esempio, i primi agricoltori impararono ad accumulare scorte di cibo per affrontare le carestie invernali[1].
Unitamente al progresso della società, i contratti di assicurazione si sono evoluti fino a prendere la forma che vediamo oggi: contratti di protezione contro i rischi più disparati.
Per capire l'importanza della protezione dagli eventi avversi, si possono analizzare questi ultimi nelle loro tre componenti principali: probabilità, danno, valore atteso.
Il valore atteso è dato dal danno che causerebbe l'evento moltiplicato per la probabilità che l'evento si verifichi.
Secondo te il valore atteso è da prendere in considerazione nella scelta della polizza? Ipotizza un danno con un valore atteso di € 400 (€400.000 * 0.1%) ed un secondo danno potenziale con un valore atteso di € 300 (€1.000 * 30%). Ritieni più importante assicurarsi contro un evento che ha lo 0,1% di probabilità di verificarsi e che causerebbe un danno di € 400.000 oppure contro un evento che ha il 30% di probabilità di verificarsi con un danno potenziale di soli € 1.000?
La risposta è che il valore atteso non rileva nella scelta, così come non rileva la probabilità che si verifichi l'evento.
È importante assicurarsi solo per i danni che non potresti sostenere con le tue risorse e, quindi, non dovrai assicurarti contro il danno da € 1.000 ma, probabilmente, contro quello da €400.000.
Il valore atteso potrà servirti solo per comprendere quanto sia economicamente performante la polizza che ti verrà proposta.
Dunque, ripetiamo, valore atteso e probabilità non sono la tua priorità in quanto devi concentrarti solo sul valore del danno potenziale.
Questa è una delle ragioni per la quale il trasferimento del rischio è diventato cruciale nello sviluppo degli Stati moderni, arrivando a generare "assicurazioni globali e collettive", gestite dallo Stato, che oggi prendono il nome di Previdenza Sociale e di Welfare State [2]. A ciò si aggiungono tutte quelle società che fanno della copertura del rischio il proprio business: le compagnie di assicurazione, la cui gestione, attività e trasparenza vengono monitorate dall’IVASS[3].
Lo Stato e le compagnie di assicurazione forniscono coperture in due grandi aree del bisogno:
-
assistenza, cioè ogni tipo di prestazione che sostiene economicamente l’individuo, a prescindere dalla sua produzione di reddito. In Italia esiste l’assistenza pubblica, sostenuta dalle imposte versate da tutti i cittadini.
-
previdenza, cioè quell’insieme di prestazioni economiche che sostengono l’individuo quando è impossibilitato a produrre reddito. In Italia queste prestazioni sono finanziate dai soli contributi previdenziali versati dai lavoratori e dai datori di lavoro (INPS e INAIL).
Le compagnie di assicurazione offrono una vasta gamma di coperture che estendono e integrano quelle pubbliche. Poiché non è possibile prevedere il futuro, è importante tutelarsi al meglio su entrambi i fronti, sia assistenziale (proteggendo la persona fisica dagli imprevisti) che previdenziale (proteggendo la capacità di produrre e/o di percepire un reddito al fine di garantirti una vita dignitosa).
Gestire l’incertezza[4] ha radicalmente cambiato la storia dell’umanità[5] e caratterizza il modo con cui gestisci la tua vita. [6]
[1] Bisogna attendere fino al Trecento per trovare in Europa i primi contratti assicurativi in senso moderno, nati per la protezione del commercio marittimo. I mercanti potevano trasferire il rischio ad un ente che avrebbe corrisposto una cifra prestabilita solo al verificarsi di un dato evento negativo (come naufragio, ammutinamento e atti di pirateria).
[2] Il “Welfare State” (Stato del benessere) è l’insieme di politiche pubbliche con cui lo Stato fornisce ai propri cittadini protezione contro rischi e bisogni prestabiliti, in forma di assistenza, assicurazione o sicurezza sociale, prevedendo specifici diritti sociali nonché specifici doveri di contribuzione. Sviluppatosi particolarmente in Europa, la crescita delle politiche sociali ha comportato un’estensione dei compiti dello Stato al fine di includere la predisposizione di tutele e di servizi ai cittadini. Purtroppo, talvolta, è degenerato fino a diventare uno strumento per legittimare il consenso politico.
[3] L’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni è un ente pubblico che opera per garantire l’adeguata protezione degli assicurati perseguendo la sana e prudente gestione delle imprese di assicurazione e riassicurazione e la loro trasparenza e correttezza nei confronti della clientela.
[4] L’incertezza è la situazione di carenza o assenza di informazioni che determinano la difficoltà (o l'impossibilità) di avere piena sicurezza della correttezza di qualcosa. L'incertezza non va confusa con il rischio: in condizioni di incertezza non puoi associare una probabilità al verificarsi di eventi futuri mentre, nel caso del rischio, ogni evento è associato ad una certa probabilità che l'evento futuro si verifichi.
Il matematico Bruno de Finetti (1906-1985) ha sostenuto che la probabilità in senso “oggettivo” semplicemente non esiste. La probabilità non è altro che una stima soggettiva che assegni alla possibilità che un evento incerto accada. Puoi tentare di rendere questa stima la più accurata possibile ma resterà sempre e solo una tua ipotesi. Prima di lui la visione prevalente di probabilità faceva riferimento alla "legge dei grandi numeri” del matematico svizzero Jakob Bernoulli: se ripeti un numero sufficientemente ampio di volte un evento simile il risultato medio che otterrai ex-post sarà molto vicino alla media teorica che potrai calcolare ex-ante. Questa tecnica funziona per eventi quali il lancio di un dado ma non sempre. Per de Finetti “la probabilità dell'evento A è quel valore che l’individuo che procede alla valutazione è disposto a pagare per ricevere una vincita unitaria nel caso si verifichi l’evento.” Dunque, la probabilità è soggettiva!
Benchè de Finetti avesse scoperto almeno 10 anni prima di Henry Markowitz l’approccio di media/varianza sul quale si basa tutta la finanza moderna, riteneva che quell’approccio, basato sulla "legge dei grandi numeri” non potesse funzionare in ambito finanziario in quanto le variabili in gioco sono molteplici ed interconnesse tra loro e, inoltre, nessun investitore può permettersi di ripetere l’investimento migliaia di volte puntando al risultato medio. Meglio il Teorema di Bayes (1702-1761), che ti insegna come migliorare la tua stima man mano che acquisisci nuove informazioni: parti da una stima iniziale per modificarla in funzione degli eventi. Dunque, nel mondo della finanza è meglio che tu non adotti un approccio previsionale ma bensì adattativo in base alle tue caratteristiche soprattutto psicologiche.
E' un pò come la differenza che c'è tra la fisica classica di Newton e la la fisica quantistica di Plank: la prima ti serve per evitare che una mela ti possa cadere in testa ma la seconda ti può aiutare a determinare il senso della tua vita!
[5] L’incertezza incide pesantemente in molti ambiti tra cui la filosofia, la fisica, la statistica, l’economia, la finanza, l’assicurazione, la psicologia, la sociologia, l’ingegneria e la scienza ma, per spiegartela optiamo partendo dall’incertezza quantistica, meglio conosciuta come il principio di indeterminazione di Heisenberg, che afferma che non è possibile conoscere contemporaneamente sia la posizione esatta che il momento esatto di una singola particella.
Il paradosso del gatto di Schrödinger, un esperimento mentale ideato nel 1935 da Erwin Schrodinger, spiega come la meccanica quantistica fornisca risultati paradossali:
«Si rinchiuda un gatto in una scatola insieme ad una minuscola porzione di sostanza radioattiva, così poca che nel corso di un'ora forse uno dei suoi atomi si disintegrerà, ma anche, in modo parimenti probabile, nessuno; se l'evento si verifica si aziona un relais di un martelletto che rompe una fiala con del cianuro. Dopo avere lasciato indisturbato questo intero sistema per un'ora, si direbbe che il gatto è ancora vivo se nel frattempo nessun atomo si fosse disintegrato, mentre la prima disintegrazione atomica lo avrebbe avvelenato. La funzione dell'intero sistema porta ad affermare che in essa il gatto vivo e il gatto morto non sono degli stati puri, ma miscelati con uguale peso.»
Tutte cose poco pratiche e lontane dalla realtà starai pensando ma non è così.
Pensa che già oggi questo approccio trova applicazione nei computer quantistici, infinitamente più veloci di quelli costruiti con i circuiti elettronici dove, al posto dei convenzionali bit, caratterizzati da soli due possibilità, 0 e 1 ovvero "aperto" e "chiuso", nel computer quantistico si usano i qubit, in cui il numero di possibilità sono pari al numero di posizioni in cui si trova una particella. Grazie al fatto che queste particelle possono esistere anche in una sovrapposizione di stati, si passa da 2 possibilità ad un’infinità di possibilità.
Insomma stiamo passando dalla fisica newtoniana (quello che nel 1966 ha teorizzato la gravità con l’esperimento della mela), grazie alla quale siamo arrivati sulla luna ma che si è rivelata lacunosa a causa di “variabili nascoste” spiegabili con l’incertezza, alla fisica quantistica.
In Myguru tutte le scelte di carattere assicurativo e finanziario si basano su questi principi, più facili da intuire che da spiegare scientificamente.
[6] Puoi forse ritenete che l’incertezza sia l’unica certezza della tua vita.
Ogni volta che devi prendere una decisione cerchi di prevedere il maggior numero di conseguenze possibili per cercare di agire al fine di ottimizzare la tua vita ma, purtroppo, l’incertezza spesso rende inutili i tuoi sforzi.
Devi prendere atto del fatto che l’incertezza è parte della tua natura e solo in questo modo potrai rendere la tua vita meno angosciante.
Devi imparare a conviverci senza smettere di sperare di diminuire gli effetti negativi, questo approccio deve caratterizzare il tuo cammino verso un livello di consapevolezza maggiore nonostante non raggiungerai mai una consapevolezza assoluta.