Decisamente complesso fare riferimento ad un indice mondiale per le obbligazioni in quanto ne esistono di tutti i generi e con profili di rischio / rendimento decisamente diversi.
Ci piace distinguere tra queste due macro categorie:
a) INVESTMENT GRADE, con il minor rischio possibile
Il rendimento base è dettato, a secondo della valuta, dai titoli di stato tedeschi e da quelli americani.
Altri indici a cui poter fare riferimento è l'indice Bloomberg Global Aggregate Bond (EUR Hedged) replica le obbligazioni emesse dai mercati emergenti e sviluppati di tutto il mondo. Rating: Investment Grade. Copertura valutaria in Euro (EUR).
b) HIGH YIELD, con un maggior grado di rischio
Il rendimento medio è impossibile da definire con precisione. Come meglio spiegato in seguito hanno rendimenti maggiori, rispetto agli Investment Grade, dall'1 al 10% in relazione alla diversa volatilità che può essere presente sul mercato.
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Considera che l'obbligazione è un titolo che conferisce all'investitore che lo compra il diritto a ricevere, alla scadenza fissata nel titolo, il rimborso della somma versata e una remunerazione, chiamata cedola, a titolo di interesse. Il soggetto emittente, per il quale l'obbligazione rappresenta un debito perché utilizza la somma ricevuta per finanziarsi, può essere: uno Stato o un altro ente pubblico, una banca o una società o un organismo sovranazionale.
Esistono moltissimi tipi di obbligazioni:
- obbligazioni ordinarie, a tasso fisso e variabili;
- obbligazioni strutturate.
I principali rischi che vanno considerati sono:
- il rischio di credito (o rischio emittente), che è legato alla possibilità che l'emittente non ti restituisca il denaro alla scadenza;
- il rischio di interesse, che riguarda la possibilità che il prezzo del titolo diminuisca a seguito di un aumento dei tassi di interesse;
- il rischio di liquidità si riferisce alla difficoltà di vendere rapidamente e senza perdite in termini di prezzo le obbligazioni prima della scadenza;
- il rischio di cambio che si corre se si investe in titoli denominati in valuta diversa da quella del proprio Paese ed è legato alla variabilità del rapporto di cambio tra le due valute.
RISCHIO DI CREDITO
Le obbligazioni in base alla loro rischiosità si distinguono in:
INVESTMENT GRADE, con un rating dalla AAA alla BBB- dello S&P (passando AA+, AA, AA-, A+, A, A-, BBB+ e BBB) sono considerate obbligazioni meno rischiose
HIGH YIELD, con un rating dalla BB+ alla D dello S&P (passando BB+, BB-, B+, B, B-, CCC, CC, C, D) sono considerate obbligazioni più rischiose
Come si evince dal grafico il maggior tasso di default degli Investmant Grade rispetto agli High Yield può variare dall'1% al 10% in un anno.
Mediamente gli High Yield scontano un tasso di default di circa il 2% all'anno che dovrà essere manualmente sottratto dall'Yield to maturity (rendimento a scadenza) dichiarato nel prospetto informativo dell'ETF.
Certamente gli High Yield hanno un maggior rendimento dovuto alla maggiore volatilità che potrai accettare qualora il tuo orizzonte temporale sia sufficientemente lungo.
È comunque importante verificare negli ETF High Yield quali rating vengono compresi e/o esclusi in quanto è molto diverso acquistare una BB o una B [1].
Sconsigliamo di posizionarsi su obbligazioni con rating CCC/C in quanto è un mercato dedicato agli specialisti del settore.
COSTI
Quando acquisti un ETF obbligazionario dovrai fare attenzione ai seguenti costi:
- TER (Total Expense Ratio), cioè l'indicatore dei costi di gestione dell'ETF che comprende le spese di commissione dei gestori del fondo, delle retrocessioni concesse al collocatore, le spese della società di revisione, del compenso della banca depositaria e di altri oneri a carico del fondo;
- Rolling, che abbatte le performance degli ETF che replicano un future in quanto questi fondi devono periodicamente sostituire il contratto in scadenza con uno nuovo per mantenere la loro posizione; questo fenomeno è tipico degli ETC (eccetto quelli fisici) o degli ETF sintetici dove la differenza tra il valore del contratto in essere e quello dei periodi successivi determina un rendimento che può essere positivo o negativo, a seconda dell’inclinazione della curva del future sulla commodity o sull’indice; se è rivolta verso l’alto, ossia il prezzo dei future di ogni mese successivo è progressivamente superiore rispetto al precedente (situazione conosciuta come “contango”), assisteremo a un rendimento roll negativo; infatti, l’ETF venderà contratti a prezzi relativamente bassi e comprerà a costi più alti; se la curva future è inclinata negativamente il rendimento è positivo in quanto l’ETF venderà i contratti a prezzi alti e comprerà a costi inferiori;
- Roll over, che è il costo che i gestori degli ETF obbligazionari scontano dovendo rispettare la duration promessa nel prospetto informativo; ipotizza che la duration sia compresa tra i 5 ed i 6 anni, il gestore dovrà vendere l'obbligazione che si avvicina alla duration di 5 anni per riacquistarne un'altra vicina ai 6 anni; insomma, non potrà mai portarli a scadenza dovendo così sopportare dei maggiori costi per la compravendita delle obbligazioni;
- Hedging valutario, per proteggersi dal rischio di cambio che si corre se si investe in titoli denominati in valuta diversa dall'euro, alcuni ETF offrono un servizio di copertura valutaria che ti potrebbe costare moltissimo ed essere controproducente in quanto ti limita nella diversificazione valutaria;
- Valuta di riferimento, la valuta in cui è quotato l'ETF può divergere dalle valute delle obbligazioni sottostanti e, pertanto, è più economico e comodo cercare d'acquistare in euro;
- Liquidità, maggiore è la quantità di ETF che gestisce la società emittente, più lo strumento è liquido e di conseguenza più contenuti sono i costi relativi agli spread adottati dal market maker;
- Insolvenza del market maker, è sempre bene scegliere ETF gestiti da provider affidabili e, soprattutto, acquisire ETF a replica fisica e non sintetica;
- Costi fiscali legati alla distribuzioni dei dividendi, in quanto rischi di pagare le imposte sui dividendi distribuiti anche quando dovessi perdere sul corso dell'ETF; questo è importante soprattutto quando si acquistano ETF con alti dividendi e conseguentemente con un rischio elevato; dunque, preferisci ETF ad accumulo.
[1] Come illustrato nell'immagine seguente il rischio di default dell'emittente è molto più elevato per un titolo con rating B rispetto ad un titolo con rating BB. Su un orizzonte temporale di 5 anni per il titolo BB il tasso di default è pari al 6,19%, mentre per il titolo B è pari al 16,67% cioè più del doppio.