Cosa fare dopo aver raggiunto l'asset allocation obiettivo?
Una volta raggiunta la tua asset allocation obiettivo devi effettuare dei ribilanciamenti periodici se vuoi che la composizione del tuo portafoglio rimanga inalterata. Infatti, col passare del tempo l'andamento dei mercati di riferimento provoca delle oscillazioni nelle diverse componenti del portafoglio con un conseguente disequilibrio rispetto all’esposizione iniziale. Ad esempio le azioni hanno dei rendimenti a lungo termine di molto superiori rispetto ai rendimenti obbligazionari. Quindi un portafoglio composto per il 50% da azioni e per il 50% da obbligazioni, nel corso del tempo si sposterà sempre più verso le azioni. L'attività di ribilanciamento permette di:
- gestire il rischio;
- mantenere il portafoglio allineato ai propri obiettivi;
- migliorare le performance.
Esistono numerose tecniche [1] per ribilanciare il portafoglio, attenzione però a non esagerare nella periodicità con la quale si effettua questa operazione. Noi suggeriamo di effettuare un ribilanciamento all'anno a cui eventualmente aggiungerne un altro al verificarsi di eventi di mercato violenti.
Dunque, il ribilanciamento ti consentirà di non ritrovarti con un’esposizione eccessiva sull'asset class che ha performato meglio in quanto una concentrazione eccessiva ti comporterebbe un aumento di volatilità del portafoglio. Tuttavia, anche un ribilanciamento troppo frequente non è positivo in quanto non ti consentirebbe di catturare i movimenti di trend dei singoli asset. Grazie al ribilanciamento potrai operare in logica contrarian: andrai ad alleggerire gli asset class che sono andati meglio nel periodo e ad appesantire quelli che sono andati peggio, sfruttando la regola del ritorno alla media dei rendimenti.
[1] Tipologie di ribilanciamento:
- periodico: l'investitore si prefigge delle scadenze annuali, semestrali, trimestrali o mensili (maggiore sono i ribilanciamenti maggiori sono i costi);
- 5/25: il portafoglio deve essere ribilanciato quando si discosta di un 5% (per i portafogli semplici) o di un 25% (per i portafogli complessi);
- A bande differenziate secondo le diverse tipologie di asset class o secondo la propria propensione al rischio;
- Con nuova liquidità: non si disinveste in un'asset class per investirne in un'altra ma si ribilanciano le % immettendo nuova liquidità nel portafoglio.