Se sei un amministratore di una società di capitale che ha la fortuna di vantare una significativa liquidità e ti sei chiesto come gestire il tuo tesoretto, questo è il post che dovrebbe dipanare i tuoi dubbi.
Preliminarmente devi decidere se questo denaro potrebbe esserti utile in azienda, per acquistare un capannone e/o un macchinario e/o semplicemente per finanziare l'incremento del magazzino o dei crediti commerciali.
Se la risposta è positiva, cioè potresti avere l'opportunità d'investire in azienda, la soluzione è semplice: investi immediatamente la tua liquidità in obbligazioni investment grade (cioè sicure), in euro (per evitare il rischio cambio) e a breve termine (massimo 3 anni). Non è rilevante se investirai in obbligazioni corporate o governative, l'importante è rispettare un minimo di diversificazione.
Viceversa, se sai che il denaro che hai sul conto corrente non sarà impiegato nello sviluppo del tuo business, la scelta è un poco più sofferta.
Iniziamo dalle certezze: dovrai investire questo denaro nel modo più redditizio possibile e, quindi, assumendoti qualche rischio in più di quello che ti saresti preso investendo tutto in obbligazioni euro investment grade. Come hai appreso nei post precedenti rischio = rendimento. Orizzonte temporale più lungo possibile, diversificazione e costi bassi, saranno gli ingredienti per una buona asset allocation ma, per questo, rimandiamo ai post dedicati alla "Gestione finanziaria".
Ora il dubbio amletico: investire direttamente in azienda o distribuire il denaro ai soci e lasciare che siano quest'ultimi ad investire.
Intanto hai un'altra certezza: se ti è possibile distribuire finanziamenti soci e/o patrimonio netto senza dover pagare il 26% di ritenuta, procedi in tal senso ed investi direttamente sulla persona fisica (situazione ottimale descritta in tabella in verde).
Ma se non fosse possibile, come puoi vedere dalle ultime due colonne della tabella sottostante, la convenienza fiscale è pressochè equivalente e, pertanto, devi effettuare una scelta strategica chiedendoti se questo denaro è più al sicuro in azienda o nella titolarità dei soci. Come tutte le scelte strategiche le variabili sono molteplici. Ad esempio, converrà distribuirle se l'attività aziendale è potenzialmente a rischio di fallimento (ad esempio azienda industriali) e, viceversa (immobiliari di famiglia), converrà mantenerle in azienda se temi che i soci possano sperperare queste risorse.
Nella scelta può rilevare anche il genere d'investimento che si intende effettuare; ad esempio, se intendessi acquistare più ETF, in azienda potresti compensare plusvalenze e minusvalenze, diversamente da quanto potresti fare investendo come persona fisica.