Riscattare la contribuzione degli anni di laurea può essere un’opportunità per aumentare l'importo dell'assegno pensionistico.
È opportuno valutarne la convenienza soprattutto considerando che la vita lavorativa tende ad allungarsi e le condizioni per ottenere la pensione tendono a peggiorare.
La reale convenienza economica del riscatto dipende da:
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il costo del riscatto;
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il numero delle rate mensili di pensione che si potranno riscuotere in anticipo rispetto al raggiungimento dell’età pensionabile;
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l’aumento dell’importo della pensione.
In generale, se consideriamo l’importanza di velocizzare i tempi di maturazione della pensione, la convenienza è alta per chi ha iniziato a lavorare molto presto e con una buona continuità.
Il momento ideale per il riscatto è durante i primi anni di lavoro poiché per calcolare il costo del riscatto ordinario si tiene conto del reddito, più questo è alto più alto è il costo. Nei primi anni di lavoro invece si tende a guadagnare meno e quindi a pagare meno.
Potrai anticipare la pensione
Si può accedere alla pensione solo in uno di questi 3 casi:
- a 67 anni e 20 anni di contributi (pensione di vecchiaia)
- a 64 anni con 20 anni di contributi (pensione anticipata, valida solo per chi ha iniziato a lavorare dopo il 1996)
- dopo 42 anni e 10 mesi di contributi
Per la pensione di vecchiaia o quella anticipata, il riscatto della laurea non determina un vantaggio perché probabilmente a quell’età avrete già maturato 20 anni di contributi. Viceversa, se intendi accedere con il terzo requisito, è probabile che tu anticiperai di qualche anno la pensione.
Puoi richiedere il riscatto qualora hai già un contributo accantonato nella gestione dove vuoi effettuare il riscatto. Puoi versare l'importo in un'uncia soluzione o dilazionare il pagamaneto fino a 120 rate mensili senza interessi. Potrai comunque sospendere i versamenti o estinguere anticipatamente il debito.
Costo del riscatto: sistema retributivo e sistema contributivo
Per i periodi che rientrano nel sistema retributivo, quindi se ti sei laureato prima del 31/12/1995, la somma da versare è calcolata con il meccanismo della riserva matematica: l’onere dipende da diversi fattori quali età, sesso, periodo da riscattare e retribuzioni percepite negli ultimi anni.
Per i periodi che rientrano nel sistema contributivo, quindi se ti sei laureato dopo il 1/1/1996, l’onere è invece calcolato applicando l’aliquota contributiva della gestione di riferimento (ad esempio, il 33% per i lavoratori dipendenti) sulla retribuzione degli ultimi 12 mesi rispetto alla data di presentazione della domanda. Per esempio, la tua RAL è di € 20.000 x 0,33 (aliquota di contribuzione) quindi pagherai € 6.600 per riscattare un annop di laurea.
L’INPS fornisce un calcolatore online dei costi per il riscatto della laurea.
L’importo dovuto per il riscatto può essere versato in un’unica soluzione oppure può essere versato in 10 anni senza interessi per ciascun anno che si desidera riscattare. Gli oneri per il riscatto ordinario beneficiano di una deduzione integrale dal reddito, ossia pari al 100%.
Riscatto agevolato
Dal 2019 è possibile riscattare gli anni di laurea che si collocano nel sistema contributivo (periodi dopo l’01/01/1996) con il sistema agevolato. A prescindere dalla tua RAL potrai riscattare ciascun anno di laurea pagando € 5.264,49. A differenza della modalità ordinaria, l’onere è calcolato prendendo a riferimento una retribuzione uguale per tutti (livello minimo imponibile per artigiani e commercianti vigente nell’anno di presentazione della domanda, pari a € 15.953 per l'anno 2021) e l’aliquota di computo vigente nel Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti (pari al 33%).
Possono sfruttare questa modalità di riscatto anche gli inoccupati, cioè per coloro che non sono mai risultati iscritti ad alcuna forma obbligatoria di previdenza.
Chi invece si è laureato prima dell’01/01/1996 può sfruttare il riscatto agevolato solo se sceglie la liquidazione della pensione con il calcolo interamente contributivo.
Il riscatto agevolato è valido solamente ai fini del riconoscimento delle annualità contributive necessarie a maturare il requisito minimo, quanto versato non è valido al fine di incrementare il valore della pensione futura.
Gli oneri per il riscatto agevolato beneficiano anch’essi di una deduzione integrale dal reddito, ossia pari al 100%.
Riscatto per famigliari a carico
Nel caso si proceda ad effettuare il riscatto per familiari a carico, cioè figli, coniuge, genitore o altri famigliari che abbiano un reddito inferiore a € 2.840,51 è possibile ottenere agevolazioni fiscali.
I costi sostenuti per il riscatto possono essere soggetti a due distinti trattamenti fiscali, a seconda della situazione del familiare a carico:
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se iscritto a una forma previdenziale obbligatoria, il costo è deducibile;
- se non iscritto a una forma previdenziale obbligatoria, il costo è detraibile dall’Irpef nella misura del 19%[1].
L'intestatario del pagamento deve corrispondere all'intestatario del riscatto, in quanto, tra le documentazioni richieste è presente la ricevuta relativa ai versamenti dei contributi volontari effettuati (indipendentemente dal periodo a cui si riferiscono).
Riscatto per famigliari non a carico
I genitori, nonchè parenti ed affini entro il secondo grado, possono pagare il riscatto di periodi non coperti da contribuzione per il figlio, anche se non fiscalmente a carico, e portare tale spesa in detrazione al 50% (in cinque quote annuali) purché non si tratti di un riscatto di laurea agevolato (interpello dell’Agenzia delle Entrate 225/2020). L'agevolazione fiscale si calcola sulle quote sostenute nell’anno al quale si riferisce la dichiarazione dei redditi (principio di cassa) e nei cinque successivi. Si procede nello stesso modo di anno in anno nel caso il riscatto venga pagato a rate.
Il regalo per la laurea
Se devi effettuare un regalo ad un neolaureato valutare il riscatto, ai fini pensionistici, degli anni impegnati nel conseguimento della laurea.
Il riscatto della laurea è incentivato da condizioni particolarmente favorevoli se il figlio neo-laureato è ancora a carico del genitore.
In tal caso, dietro versamento di una quota per ciascun anno da riscattare e fino ad un massimo di 5 anni, il figlio ottiene la copertura previdenziale necessaria a maturare la sua pensione con 5 anni di anticipo.
Dal canto suo il genitore matura un credito d'imposta, sotto forma di detrazione, pari al 19% dell'intero importo versato.
Non rileva un aumento significativo dell'importo corrisposto al momento della pensione, ma resta un'occasione importante per poter avvicinare l'orizzonte sempre più sfuggente dell'età pensionabile.
[1] IRPEF: Imposta Reddito Persone Fisiche