Riscattare la contribuzione degli anni di laurea può essere un’opportunità per ridurre il numero di anni di lavoro necessari alla pensione.
È conveniente soprattutto considerando che la vita lavorativa tende ad allungarsi e le condizioni per ottenere la pensione tendono a peggiorare.
Confronta questi tre fattori per stabilire la reale convenienza:
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il costo del riscatto;
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il numero delle rate mensili di pensione che si potranno riscuotere in anticipo rispetto al raggiungimento dell’età pensionabile;
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l’aumento dell’importo della pensione.
In generale, se consideriamo l’importanza di velocizzare i tempi di maturazione della pensione, la convenienza è alta per chi ha iniziato a lavorare molto presto e con una buona continuità.
Il momento ideale per il riscatto è durante il primo anno di lavoro poiché è possibile pagare in 10 anni senza interessi per ciascun anno che si desidera riscattare, godendo delle relative deduzioni fiscali.
Vi è la possibilità di riscatto anche per gli inoccupati, mai risultati iscritti ad alcuna forma obbligatoria di previdenza. L’onere è costituito dal versamento di un contributo, per ciascun anno da riscattare, pari al 33% del minimale di reddito imponibile per artigiani e commercianti.
La Circolare INPS n°6 del 22 gennaio 2020 ha introdotto interessanti novità in merito al riscatto di laurea per gli over 45, aprendo anche a loro la possibilità di accedere al riscatto agevolato.
L’INPS fornisce un calcolatore online dei costi per il riscatto della laurea.
Nel caso si proceda ad effettuare il riscatto per familiari a carico, cioè figli, coniuge o genitore che abitano nella stessa casa e che abbiano un reddito inferiore a € 2.840,51 è possibile ottenere agevolazioni fiscali.
I costi sostenuti per il riscatto possono essere soggetti a due distinti trattamenti fiscali, a seconda della situazione del familiare a carico:
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se iscritto a una forma previdenziale obbligatoria, il costo è deducibile;
- se non iscritto a una forma previdenziale obbligatoria, il costo è detraibile dall’Irpef nella misura del 19%[1].
L'intestatario del pagamento deve corrispondere all'intestatario del riscatto, in quanto, tra le documentazioni richieste è presente la ricevuta relativa ai versamenti dei contributi volontari effettuati (indipendentemente dal periodo a cui si riferiscono).