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Il fondo pensione aperto è una forma di previdenza complementare privata istituita da banche, imprese di assicurazione, società di gestione del risparmio (SGR) e società di intermediazione mobiliare (SIM). I fondi pensione aperti sono costituiti sotto forma di patrimonio separato e autonomo da quello della società che li ha istituiti e sono destinati al pagamento delle prestazioni agli iscritti. Il patrimonio non può essere utilizzato per soddisfare i diritti vantati da eventuali creditori della società in caso di fallimento di quest’ultima.
L'adesione a un fondo pensione aperto consente di:
- destinare parte dei tuoi risparmi per integrare la pensione di base e ricevere una pensione complementare, anche reversibile (in favore del coniuge o di altri beneficiari da te designati);
- agevolare l’uscita dal mondo del lavoro e la transizione verso il pensionamento.
Come funziona?
Il fondo pensione aperto prevede per ogni iscritto un conto pensionistico individuale su cui affluiscono i suoi versamenti contributivi. La contribuzione è libera e si possono versare contributi prelevati dai propri risparmi e, inoltre, versare i contributi trattenuti dal datore di lavoro tramite il TFR. Le somme versate sono investite nei mercati finanziari allo scopo di ottenere rendimenti che nel tempo accrescano il capitale accantonato e permettano di conseguire prestazioni pensionistiche integrative rispetto alla previdenza obbligatoria. Le prestazioni di cui beneficerai dipenderanno dall'importo complessivo dei contributi versati, dalla durata del periodo di contribuzione, dai costi sostenuti e dai rendimenti ottenuti con l'investimento sui mercati finanziari.
Quanto costa?
I costi applicati dal fondo pensione, hanno un impatto significativo sulla prestazione che chiederai. È importante consultare la “Scheda dei costi” nel documento “Informazioni chiave per l’aderente”, che viene consegnato al momento dell’adesione per valutare l’onerosità del fondo pensione. Consultando il sito della commissione di vigilanza sui fondi pensione, puoi trovare l’elenco degli ISC (Indicatore sintetico dei costi) di tutte le linee di investimento e il comparatore dei costi delle forme pensionistiche, per confrontare la diversa onerosità degli strumenti previdenziali che il mercato ti offre.
Che tipo di prestazioni puoi ottenere?
Al momento del pensionamento e a condizione di avere almeno cinque anni di partecipazione al fondo, puoi ricevere:
- rendita vitalizia[1];
- fino a un massimo del 50% del montante accumulato sotto forma di capitale e il restante in rendita;
- tutta la tua posizione in capitale, ma solo se il 70% del montante accumulato ti dà una rendita annua inferiore al 50% dell'assegno sociale.
Prima dell'età pensionabile, puoi prelevare tutto o parte del capitale per far fronte ad eventi inattesi.
Pur essendo possibile richiedere anticipazioni o riscatti del proprio fondo pensione per situazioni di emergenza, lo sconsigliamo fortemente, in quanto questo tipo di prodotto andrebbe sottoscritto esclusivamente se si hanno le condizioni economiche necessarie e con finalità esclusivamente pensionistiche. In virtù di ciò consigliamo di usufruirne richiedendo la rendita vitalizia e non il capitale. Anche se potrebbero esserci dei costi aggiuntivi, la rendita vitalizia rappresenta una vera e propria integrazione della pensione.
Come si calcola la rendita pensionistica?
Per calcolare la rendita vitalizia è importante tenere in considerazione l'anzianità contributiva, il tasso di sostituzione e la scelta della linea di investimento.
Anzianità contributiva: La somma degli anni, mesi e giorni di iscrizione per il perfezionamento di una qualsiasi prestazione di natura previdenziale. Per quanto concerne i fondi pensione aperti l’anzianità contributiva, perciò il minimo degli anni di contribuzione, è di almeno 5 anni.
Tasso di sostituzione: è il rapporto percentuale, calcolato al netto o al lordo della tassazione, fra la prima annualità completa della pensione e l'ultimo reddito annuo immediatamente precedente il pensionamento. Serve per valutare l'entità del rimpiazzo ovvero l'adeguatezza della prestazione pensionistica.
Scelta della linea di investimento: Il fondo pensione aperto offre all’aderente una o più linee di investimento. Ciascuna linea è caratterizzata da una combinazione di strumenti finanziari, che tiene conto dell’orizzonte temporale dell’investimento, e da una specifica relazione di rischio e rendimento. Le linee di investimento sono classificate in base agli strumenti finanziari che vengono acquistati e sono riconducibili alle seguenti categorie:
- garantite (offrono una garanzia di rendimento minimo o di restituzione del capitale versato al verificarsi di determinati eventi, ad esempio, al momento del pensionamento);
- obbligazionarie pure o miste (investono solo o prevalentemente in obbligazioni);
- bilanciate (investono tendenzialmente in azioni e in obbligazioni nella stessa percentuale);
- azionarie (investono solo o principalmente in azioni).
Nelle adesioni su base collettiva, il Regolamento del fondo prevede una linea garantita per raccogliere i flussi di TFR di coloro che aderiscono in forma “tacita”. La scelta della linea di investimento non è definitiva; può essere modificata secondo le modalità stabilite dal Regolamento del fondo pensione aperto. MyGuru consiglia principalmente di adottare una linea azionaria, a maggior ragione per individui con diversi anni di contribuzione davanti, in quanto per il principio del rischio-rendimento e grazie all’interesse composto questo comparto è generalmente il più remunerativo.
Quale Fondo pensione aperto scegliere?
Per la scelta del Fondo pensione aperto puoi affidarti alla classifica che Consultique pubblica mensilmente sul Sole 24 ore.
Impignorabilità dei fondi pensione:
La questione dell'impignorabilità dei fondi pensione è disciplinata al comma 11 dall'art.11 del D.lgs.252/2005:
“11. Ferma restando l'intangibilità delle posizioni individuali costituite presso le forme pensionistiche complementari nella fase di accumulo, le prestazioni pensionistiche in capitale e rendita, e le anticipazioni di cui al comma 7, lettera a), sono sottoposti agli stessi limiti di cedibilità, sequestrabilità e pignorabilità in vigore per le pensioni a carico degli istituti di previdenza obbligatoria … I crediti relativi alle somme oggetto di riscatto totale e parziale e le somme oggetto di anticipazione di cui al comma 7, lettere b) e c), non sono assoggettate ad alcun vincolo di cedibilità, sequestrabilità e pignorabilità”.
Si evince che il divieto assoluto di pignorabilità è valido solo nella fase di accumulo. Diversamente in fase di riscatto del capitale, l'importo corrispondente all'accredito potrà essere pignorato nei limiti di 1/5 dell'importo percepito.
Fino a quando è possibile versare i contributi in un fondo pensione?
L’iscritto a un fondo pensione può continuare a versare i contributi anche dopo il raggiungimento dell’età pensionabile a condizione che possa far valere, al compimento dell’età prevista per il pensionamento, almeno un anno di contribuzione a favore della previdenza complementare.
Cosa succede in caso di decesso dell'aderente?
L'intera posizione maturata sarà riscattata dagli eredi, siano essi persone fisiche o giuridiche. In mancanza di eredi la posizione viene devoluta a finalità sociali.
Adesione al fondo per i pensionati:
Può aderire e avvalersi del beneficio della deducibilità anche il pensionato (non ancora iscritto al fondo) alle seguenti condizioni:
- se si è pensionati in via anticipata rispetto a quella di vecchiaia (attualmente 67 anni presso l’INPS) è possibile aderire al fondo pensione purché non manchi meno di un anno al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia. Questo limite temporale (di un anno) non vale nel caso il pensionato in via anticipata svolga ancora un’attività lavorativa (quindi potrà aderire ad esempio anche a 66 anni e 5 mesi d’età se svolge attività lavorativa).
- se si è pensionati con la pensione di vecchiaia non è più possibile aderire al fondo pensione, a meno che non si svolga un’attività lavorativa; in questo caso, quindi, anche il 67enne (o +) ad esempio può aderire.
[1] Esistono diverse tipologie di rendita:
- rendita annua vitalizia → viene erogata fin quando l'assicurato è in vita;
- rendita certa per 5/10 anni + rendita vitalizia → per 5/10 anni viene pagata una rendita certa all'assicurato/ ai beneficiari (se l'assicurato non è più in vita), trascorso questo periodo di tempo, se l'assicurato è ancora in vita, verrà corrisposta la rendita vitalizia;
- rendita reversibile → la rendita viene corrisposta all'assicurato o ai beneficiari se quest'ultimo non è più in vita. Questa opzione avrà un costo maggiore.