Si tratta della forma più semplice di testamento, poiché prevede la sola presenza del testatore nella sua redazione, senza intervento di professionisti, né testimoni.
Il testamento olografo è una scrittura privata e può essere redatto da chiunque, a condizione che la redazione sia effettuata per intero e a mano dal testatore, ivi comprese data e sottoscrizione.
Per essere valido, però, è necessario che esso rispetti i requisiti indicati dal codice civile:
1) AUTOGRAFIA: il testamento deve essere redatto integralmente e senza l’ausilio di mezzi meccanici dal testatore. Questo vuol dire che il testamento deve essere scritto a mano, mentre sono invalide le forme di redazione tramite computer o macchina da scrivere.
2) SOTTOSCRIZIONE: l’atto deve essere firmato dal testatore. È necessario che la firma sia riconducibile con certezza a chi ha redatto il testamento, ma non è necessario inserire sia il nome che il cognome.
3) DATA: il testamento deve essere datato. Non è necessario che la data sia posta in calce all’atto, ma deve essere necessariamente presente. In questo modo sarà possibile verificare se, alla data di redazione, il testatore era in possesso della capacità di intendere e di volere; inoltre, sarà possibile verificare l’eventuale prevalenza di testamenti successivi al primo.
È fondamentale sottolineare come sia necessario rispettare tutti e tre i requisiti per pervenire a un testamento valido.
Modello testamento olografo
Io sottoscritto (COGNOME NOME), nato a (…), il (…) nel pieno possesso delle mie capacità mentali, nelle mie piene facoltà di intendere e volere, ed in assoluta libertà, con il presente atto revoco e annullo ogni mia precedente disposizione e dispongo dei miei beni, per il tempo in cui avrò cessato di vivere, come segue.
Istituisco miei eredi universali, in parti uguali, i miei figli Tizio e Caio.
Dispongo la sostituzione reciproca nel caso in cui uno di essi non non possa o non voglia accettare l'eredità.
Assegno a mio figlio Tizio la casa sita in Milano, via Montenapoleone 1.
Assegno a mio figlio Caio la casa sita in Roma, via del Corso, 1.
Lascio a mia nipote Sempronia, figlia di Tizio, l’arazzo ottocentesco che si trova nel salone della mia attuale dimora.
Lascio al caro Mevio, che si è preso cura di me negli ultimi anni della mia vita, la mia collezione di orologi.
Luogo, data
Firma