14545Come inserire il Bitcoin in portafoglio
5 Giugno 2025

Come inserire il Bitcoin in portafoglio

Una volta compreso il funzionamento e i rischi associati al Bitcoin, è fondamentale studiare una metodologia per l’utilizzo di questa nuova asset class, già riconosciuta nel 2021 da Goldman Sachs e nel 2024 da BlackRock.

La SEC (Securities and Exchange Commission) degli Stati Uniti ha ufficialmente riconosciuto Bitcoin come una commodity (ovvero una sorta di merce o materia prima digitale, immagazzinabile come tale), consolidando la sua posizione nel panorama normativo. Il 10 gennaio 2024, la SEC ha approvato la quotazione e la negoziazione di diversi Exchange-Traded Products (ETP) basati su Bitcoin spot.

In Europa, nel 2024, il MiCA (Markets in Crypto-Assets Regulation) ha fornito un quadro normativo chiaro per gli asset digitali, inclusi Bitcoin, stabilendo principi di trasparenza, protezione degli investitori e supervisione prudenziale.

In sintesi, il Bitcoin è stato riconosciuto come una asset class a tutti gli effetti dalle principali istituzioni. A questo punto, sorgono spontanee alcune la domanda: come inserire il Bitcoin in portafoglio?

Ricordiamoci sempre che:

le azioni e le obbligazioni, oltre ad essere governate dal principio domanda – offerta, hanno dei SOTTOSTANTI (aziende e crediti). Il Bitcoin, dipende esclusivamente dalla legge della domanda – offerta e NON HA UN SOTTOSTANTE REALE, è caratterizzato da una volatilità molto elevata e potrebbe teoricamente perdere il suo valore in un singolo giorno.

 

Partiamo dalla raccomandazione di BlackRock, la prima società al mondo nella gestione degli investimenti, che suggerisce di allocare fino al 2% del portafoglio in Bitcoin. Nel report prodotto da BlackRock, si spiega che un’esposizione in Bitcoin compresa tra l’1% e il 2% comporterebbe un rischio complessivo simile a quello derivante da investimenti in grandi azioni tecnologiche, mentre esposizioni superiori potrebbero aumentare significativamente il rischio.

Nella pratica, essendo Bitcoin un asset estremamente volatile, è consigliabile inserirlo nel portafoglio attraverso acquisti scaglionati nel tempo, mediando così il prezzo di acquisto (ad esempio tramite il Piano di Accumulo Capitale – PAC). Questa metodologia consente di costruire gradualmente la posizione desiderata nel portafoglio.

Una volta raggiunta la percentuale di Bitcoin desiderata, è opportuno gestire il rischio ribilanciando il portafoglio. Facciamo un esempio pratico: se la quota massima desiderata di Bitcoin fosse dell’1% e, qualche anno dopo, questa quota sale al 2%, il ribilanciamento prevede di liquidare l’1% in eccesso e reinvestirlo in altri asset class più sicuri, come per esempio le azioni o quelli che risultano sottopesati nel portafoglio.

Viceversa, se l’investimento dovesse andare male o addirittura dovessi perdere tutto, ciò non deve compromettere la tua gestione finanziaria.

Questa operazione di risk management contribuisce a limitare l’esposizione al rischio che Bitcoin possa perdere tutto il suo valore in una sola giornata, permettendo al contempo di ottenere ottimi rendimenti senza compromettere il capitale iniziale.