“L’assicurazione è il contratto col quale l’assicuratore, verso il pagamento di un corrispettivo, detto premio, si obbliga a rivalere l’assicurato, entro i limiti convenuti, del danno ad esso prodotto da un sinistro, ovvero a pagare un capitale o una rendita al verificarsi di un evento attinente alla vita umana” (Art.1882, Codice civile).
Sei in grado di soddisfare i tuoi bisogni primari anche in circostanze avverse?
In questo capitolo ti aiuteremo a conoscere gli strumenti più adatti per proteggerti dagli imprevisti.
L’incertezza del futuro accompagna da sempre l’uomo, spinto a elaborare strategie sempre più sofisticate per fronteggiarla.
Per esempio, i primi agricoltori impararono ad accumulare scorte di cibo per affrontare le carestie invernali[1].
Gli contratti assicurativi si sono evoluti di pari passo con la società, arrivando a generare delle vere e proprie “assicurazioni globali e collettive”, gestite dallo Stato, che oggi prendono il nome di Previdenza Sociale e di Welfare State [2].
A ciò si aggiungono tutte quelle società che fanno della copertura del rischio il proprio business: le compagnie di assicurazione, la cui gestione, attività e trasparenza vengono monitorate dall’IVASS[3].
Lo Stato e le compagnie di assicurazione forniscono coperture in due grandi aree del bisogno:
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assistenza, cioè ogni tipo di prestazione che sostiene economicamente l’individuo, a prescindere dalla sua produzione di reddito. In Italia, come già illustrato, esiste l’assistenza pubblica, sostenuta dalle imposte versate da tutti i cittadini.
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previdenza, cioè quell’insieme di prestazioni economiche che sostengono l’individuo quando è impossibilitato a produrre reddito. In Italia queste prestazioni sono finanziate dai soli contributi previdenziali versati dai lavoratori e dai datori di lavoro (INPS e INAIL).
Le compagnie di assicurazione offrono una vasta gamma di coperture che estendono e integrano quelle pubbliche. Poiché non è possibile prevedere il futuro, è importante tutelarsi al meglio su entrambi i fronti, sia assistenziale (proteggendo la persona fisica dagli imprevisti) che previdenziale (proteggendo la capacità di produrre e/o di percepire un reddito al fine di garantirti una vita dignitosa).
[1] Bisogna attendere fino al Trecento per trovare in Europa i primi contratti assicurativi in senso moderno, nati per la protezione del commercio marittimo. I mercanti potevano trasferire il rischio ad un ente che avrebbe corrisposto una cifra prestabilita solo al verificarsi di un dato evento negativo (come naufragio, ammutinamento e atti di pirateria).
[2] Il “Welfare State” (Stato del benessere) è l’insieme di politiche pubbliche con cui lo Stato fornisce ai propri cittadini protezione contro rischi e bisogni prestabiliti, in forma di assistenza, assicurazione o sicurezza sociale, prevedendo specifici diritti sociali nonché specifici doveri di contribuzione. Sviluppatosi particolarmente in Europa, la crescita delle politiche sociali ha comportato un’estensione dei compiti dello Stato al fine di includere la predisposizione di tutele e di servizi ai cittadini. Purtroppo, talvolta, è degenerato fino a diventare uno strumento per legittimare il consenso politico.
[3] L’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni è un ente pubblico che opera per garantire l’adeguata protezione degli assicurati perseguendo la sana e prudente gestione delle imprese di assicurazione e riassicurazione e la loro trasparenza e correttezza nei confronti della clientela.