5.2.5.4 Bitcoin

Breve storia

Bitcoin (BTC) è la prima e più nota criptovaluta decentralizzata, creata nel 2008 da un'entità anonima (o un gruppo) conosciuta con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto. La sua nascita è stata una risposta alla crisi finanziaria globale di quell'anno, con l'obiettivo dichiarato di fornire un sistema di pagamento elettronico peer-to-peer che fosse indipendente da banche centrali, governi e intermediari finanziari tradizionali. Il whitepaper di Bitcoin, intitolato "Bitcoin: A Peer-to-Peer Electronic Cash System", è stato pubblicato a ottobre 2008, e la rete è stata lanciata il 3 gennaio 2009 con la creazione del "blocco genesi".

Fin dalla sua creazione, Bitcoin ha rappresentato un concetto rivoluzionario: una moneta digitale basata sulla crittografia per la sicurezza delle transazioni e sulla blockchain (una sorta di registro pubblico distribuito) per la verifica e la registrazione immutabile di ogni operazione. La sua offerta è intrinsecamente limitata a 21 milioni di unità, un fattore che contribuisce alla sua percezione di "oro digitale" e alla sua potenziale scarsità. Da un progetto di nicchia per appassionati di tecnologia, Bitcoin è cresciuto esponenzialmente in riconoscimento e valore, diventando un asset globale negoziato su un vasto ecosistema di piattaforme, pur mantenendo una notevole volatilità.

Come funziona il bitcoin

Il funzionamento di Bitcoin si basa su alcuni principi chiave della tecnologia blockchain:

  1. Decentralizzazione: Non esiste un'autorità centrale che controlla Bitcoin. Le transazioni sono verificate e registrate da una rete globale di "nodi" (computer) che operano in modo indipendente. Questo lo rende resistente alla censura e al controllo da parte di governi o istituzioni.
  2. Blockchain: È un registro pubblico e distribuito di tutte le transazioni Bitcoin mai avvenute. Ogni "blocco" di transazioni è crittograficamente collegato al blocco precedente, creando una catena immutabile di dati. Una volta che una transazione è registrata sulla blockchain, non può essere alterata o rimossa.
  3. Mining: Nuovi Bitcoin vengono creati e le transazioni vengono validate attraverso un processo chiamato "mining". I miner (minatori) utilizzano potenti computer per risolvere complessi problemi matematici. Il primo miner che risolve il problema aggiunge il nuovo blocco alla blockchain e viene ricompensato con una quantità di Bitcoin appena coniati (questa ricompensa si dimezza circa ogni quattro anni, in un evento noto come "halving").
  4. Chiavi Criptografiche: Ogni utente di Bitcoin possiede una coppia di chiavi: una chiave pubblica (simile a un numero di conto bancario, visibile a tutti) e una chiave privata (simile a una password segreta). La chiave privata è essenziale per firmare e autorizzare le transazioni, e la sua perdita significa la perdita irreversibile dei Bitcoin associati.
  5. Transazioni Peer-to-Peer: Quando un utente invia Bitcoin a un altro, la transazione viene trasmessa alla rete, verificata dai nodi (per assicurarsi che il mittente abbia fondi sufficienti e che la transazione sia valida), e poi inclusa in un blocco e aggiunta alla blockchain.

Questo meccanismo garantisce trasparenza, sicurezza e autonomia, rendendo Bitcoin un'alternativa radicale ai sistemi finanziari tradizionali.

Quanto tenerne in portafoglio

L'allocazione di Bitcoin in un portafoglio d'investimento è oggetto di dibattito e dipende fortemente dalla tolleranza al rischio, dagli obiettivi finanziari e dall'orizzonte temporale dell'investitore. Data la sua elevata volatilità e la sua natura relativamente nuova come asset class, le teorie di allocazione tendono a essere più prudenti rispetto agli asset tradizionali:

  • Piccola percentuale" (1-5%):  Suggerisce di destinare una porzione molto piccola e non significativa del portafoglio (non oltre l'1% - 5%).

  • Solo se capisci i rischi": Per gli investitori più conservatori o per coloro che non sono disposti a dedicare tempo alla comprensione della tecnologia e dei rischi associati, la strategia potrebbe essere di non detenere Bitcoin affatto. Oppure, per chi è incuriosito, di investire solo una somma che si è disposti a perdere completamente, considerandola più un esperimento che un investimento strategico. Questo approccio sottolinea l'importanza della due diligence e della consapevolezza dei rischi.

 

LA LEGGE DI POTENZA 

 

Un premio assicurativo 

Secondo MyGuru il Bitcoin potrebbe essere considerato come una forma di "assicurazione" contro scenari apocalittici per il sistema finanziario.

Investire in Bitcoin è come pagare un premio assicurativo per una polizza assicurativa (sulla casa, sulla vita, sull'auto) sapendo che, se l'evento assicurato non si verifica, quel premio è "perso" o speso per la protezione, allo stesso modo, l'investimento in Bitcoin con questa logica deve essere considerato una somma che si è completamente disposti a perdere.

Il mercato delle criptovalute è notoriamente estremamente volatile e imprevedibile. Bitcoin, pur essendo la criptovaluta più consolidata, può subire crolli di valore rapidi e significativi. Ci sono rischi tecnologici (bug, hack), normativi (divieti governativi), di mercato (speculazione, concorrenza di altre criptovalute) e di adozione (il sistema tradizionale potrebbe adattarsi o non collassare affatto). In uno qualsiasi di questi scenari, o semplicemente per dinamiche di mercato impreviste, il valore di Bitcoin potrebbe teoricamente azzerarsi completamente.

Per questo motivo, l'allocazione a Bitcoin con l'intento di "assicurazione" dovrebbe essere omeopatica, ovvero una percentuale così piccola del proprio patrimonio complessivo da non causare un danno finanziario significativo in caso di perdita totale. È la "spesa" per una potenziale protezione contro il peggio, senza la garanzia che quella protezione si rivelerà necessaria o efficace, e con la piena accettazione del rischio che quel "premio" possa non portare alcun beneficio economico tangibile nel tempo. Questa consapevolezza è cruciale per un approccio responsabile all'investimento in Bitcoin.

Il concetto di inserire Bitcoin in "dosi omeopatiche" all'interno di un portafoglio d'investimento, trasformando un rischio potenziale in una sorta di polizza assicurativa, può sembrare controintuitivo data la sua notoria volatilità. Tuttavia, questa idea di MyGuru si basa sulla sua natura unica come asset e sul modo in cui potrebbe comportarsi in scenari economici estremi come quello dell'implosione del sistema finanziario tradizionale.

Ecco il ragionamento:

  1. Protezione dalla svalutazione estrema della moneta Fiat: In scenari apocalittici (come l'iperinflazione o un crollo totale della fiducia nelle valute governative), le tue riserve di denaro e anche alcuni asset tradizionali potrebbero perdere valore drasticamente. Bitcoin, con la sua offerta limitata a 21 milioni di unità e la sua natura decentralizzata, è immune alla "stampa" di denaro infinito. Se il mondo dovesse perdere fiducia nelle valute tradizionali, Bitcoin potrebbe emergere come un'ancora di valore, proprio come l'oro.
  2. Indipendenza dal sistema bancario ttadizionale: Bitcoin non è detenuto da banche o intermediari finanziari centralizzati (a meno che tu non scelga di lasciarlo su un exchange). È un sistema peer-to-peer che funziona su una rete globale distribuita. In caso di fallimenti bancari su larga scala, blocchi dei capitali o controlli governativi stringenti sui flussi di denaro, i tuoi Bitcoin, se detenuti in portafogli di cui possiedi le chiavi private, sarebbero fuori dalla portata del sistema tradizionale.
  3. Resistenza alla censura e alla confisca: La natura crittografica e decentralizzata di Bitcoin rende estremamente difficile per qualsiasi entità centralizzata bloccare transazioni o confiscare fondi senza le tue chiavi private. In un contesto di forte instabilità politica o autoritarismo, questa caratteristica può diventare un'ultima risorsa per mantenere la sovranità sul proprio capitale.

Il Rischio è il "Costo del Premio" e l'analogia con l'assicurazione è perfetta anche per il lato del rischio:

  • Rischio di perdita totale: Proprio come il premio assicurativo è "perso" se l'evento non si verifica, la "dose omeopatica" di Bitcoin è una somma che devi essere totalmente disposto a perdere. La sua volatilità è immensa e il rischio di un crollo significativo o addirittura di un azzeramento è reale. Il "premio" che paghi (la tua piccola allocazione) è alto, ma lo è anche la potenziale protezione che offre in uno scenario estremo.
  • Impatto limitato sul portafoglio: Se perdi una piccola percentuale del tuo patrimonio (es. l'1-2%), il tuo portafoglio complessivo non ne risentirà in modo catastrofico. Ma se si verifica lo scenario estremo e Bitcoin performa come "assicurazione", quel piccolo investimento potrebbe salvaguardare una parte significativa del tuo potere d'acquisto residuo.

Funziona come una polizza assicurativa contro il "cigno nero" finanziario, il cui "premio" è il valore che si è pronti ad azzerare, in cambio di una potenziale, e per molti remota, salvezza in un mondo in cui tutto il resto dovesse fallire.