“Non investire in nulla che non potresti spiegare con un pastello a cera”
- Peter Lynch, investitore e gestore di fondi statunitense -
Ti mostriamo un breve elenco di prodotti finanziari che sono da utilizzare con estrema cautela: sono prodotti con forti controindicazioni e da assumersi solo sotto prescrizione di uno specialista ad uno scopo specifico e mirato.
Hedge funds
Gli Hedge Funds sono fondi altamente speculativi che tentano di sovraperformare il mercato. Poiché intervengono spesso su molti asset diversi, è da valutare attentamente la convergenza di una molteplicità di rischi diversi, tra cui il rischio strategia (dovuto ad una strategia non più performante adottata dai fund manager), rischio per le early redemptions (dovuto a penali in caso di prelievo anticipato delle somme), rischio liquidità (in caso non sia semplice trovare una controparte per rivendere in tempi brevi e al miglior prezzo le proprie quote), rischio credito (in caso il fondo non riesca ad esigere eventuali crediti verso terzi), rischio default (fallimento del fondo), rischio Paese (fondi basati in Paesi dalla politica estera instabile o fumosa), rischio leva (che aumenta la magnitudine di profitti e… perdite). (ANSA, 2020)
Derivati
I derivati sono prodotti finanziari così chiamati perché derivano dall’andamento del valore di un’attività, detto “sottostante”. (Consob, 2020)
Le attività sottostanti possono avere natura finanziaria, ad esempio i titoli azionari, i tassi di interesse e di cambio, gli indici, o reale come ad esempio il caffè, il cacao, l'oro, il petrolio, ecc.
I derivati si dividono in alcune categorie, tra cui: CFD, Contratti a Termine, Swap, Opzioni. Spesso utilizzati dai broker legati al mondo del Trading On Line, ciò è molto lontano dal concetto di investimento e andrebbero trattati solo se sei un professionista degli investimenti.
Opzioni
Strumenti finanziari il cui valore non è libero ma deriva dal prezzo di una attività sottostante di varia natura (reale come nel caso di materie prime quali grano, oro, petrolio, ecc. , oppure finanziaria come nel caso di azioni, obbligazioni, tassi di cambio, indici, ecc.). Il termine “derivato” indica questa dipendenza.
In alcune situazioni investire in opzioni può comportare perdite ingenti, anche eccedenti il capitale d’investimento. (Borsa Italiana, 2020)
Future
I Future sono contratti “a termine”, un accordo tra due soggetti per la consegna di un dato bene ad un prezzo e a una data predeterminati.
Nascono con lo scopo di attenuare il rischio operativo di aziende che hanno la necessità di ridurre i costi delle materie prime soggette a fluttuazioni di mercato. Per questo motivo ti sconsigliamo di utilizzarli nella tua normale attività di investimento.
Derivati in leva
Esattamente come tutti i derivati, offrono però la possibilità di operare con leva. La leva finanziaria (o margin trading) permette di poter intervenire sui mercati con un certo capitale, versandone a garanzia solo una parte. Questa pratica ha il potere di amplificare i profitti potenziali, mettendo a rischio un capitale limitato, eppure anche le perdite potenziali si amplificano in pari misura. Non usare MAI la leva finanziaria.
Index Linked
Le polizze Index Linked sono polizze (solitamente delle TCM) dove il premio viene impegnato in strumenti finanziari, con l’obiettivo di restituire a scadenza almeno il capitale investito. Il problema è quando la performance degli investimenti legati alla polizza non si dimostra fruttuoso, per cui ci si espone al rischio di non ottenere nemmeno la restituzione del capitale investito per la polizza.
Unit Linked
Le polizze Unit Linked costituiscono una polizza vita nella quale si versano premi periodici per tutta la durata della vita. Il valore finale corrisposto al termine della vita dell’assicurato è dipendente dall’andamento di un fondo interno alla compagnia, quindi dall’andamento dei mercati finanziari in cui il fondo possiede gli asset. I premi che l’assicurato corrisponde alla compagnia vengono versati in un fondo interno all’assicurazione che però può essere connesso ad ulteriori fondi esterni all’assicurazione o altre SICAV. Sono dei veri e propri strumenti finanziari venduti sotto forma di polizze. Per cui anche se all’apparenza rassicuranti comportano gli stessi rischi di investimenti in fondi e SICAV a cui si sommano i costi legati alla copertura assicurativa.
Polizze di ramo III e multiramo
Sono prodotti assicurativi il cui rendimento è collegato ai fondi di investimento finanziari. Conseguentemente vanno remunerati sia la compagnia di assicurazione che i gestori dei fondi d’investimento con una conseguente duplicazione dei costi. Spesso questi costi superano il 3% all'anno senza nemmeno considerare le penali di uscita ed i costi di sottoscrizione iniziali.
PIP (Piani di integrazione pensionistica di Ramo III)
Prodotti previdenziali collegati a fondi interni solitamente più costosi rispetto ad altre tipologie di fondi pensione come quelli negoziali o aperti.
Sicav
Le Sicav sono società aperte di investimento, che si comportano similmente ad una SPA. L’accesso alla SICAV avviene infatti acquistando “azioni” della stessa, e per molti anni sono state uno strumento diffusissimo in Italia (Marciano, 2020)
Oltre ad essere molto rischiose (rischio fallimento, rischio liquidità, rischio controparte) sono estremamente onerose: infatti prevedono una serie di performance bonus che intaccano il ritorno del tuo investimento, specialmente in un’ottica di lungo termine.
Puoi mantenere una diversificazione identica o addirittura maggiore utilizzando ETF, con costi drasticamente più contenuti e senza costi aggiuntivi su performance, incentivi, ecc.
CFD
Dall’inglese “Contracts for Difference” o contratti per differenza, sono strumenti finanziari che mimano l’andamento di un asset, come un metallo, un indice, un cambio valutario o altro.
Divenuti molto di moda nel mondo del Trading On Line, sono veri e propri contratti tra il singolo e l’emittente (broker), che mima il mercato senza davvero mai accedervi.
Spesso offerti con leva, sono da evitare in quanto strumenti volti alla speculazione di breve termine, che spesso si traduce in perdite sostanziali del capitale.
Certificati
I certificati sono strumenti finanziari moderni molto particolari e di difficile utilizzo, in parte simili ai CFD e alle opzioni. Sono titoli derivati, quindi seguono un sottostante (o un insieme di sottostanti) piuttosto che consentirne l’investimento diretto.
Lo svantaggio è la scarsa liquidità di alcuni certificates che spesso rendono impossibile sia l’acquisto che la vendita.
Fondi d'investimento a gestione attiva
I fondi di investimento che hanno l’obiettivo di generare un rendimento superiore al benchmark di riferimento hanno costi elevati (ingresso/sottoscrizione, ricorrenti, performance o incentivo, negoziazione…) così che più dell’85% di questi fondi a gestione attiva rendono meno del mercato.
Gestioni patrimoniali
Talvolta i gestori propongono le gestioni patrimoniali sia per ottimizzare la fiscalità che per ridurre l'impegno del cliente. In questo modo sia le scelte di investimento che l’operatività vengono delegate. Questo approccio ha un duplice svantaggio: la duplicazione degli oneri gestionali che sono assimilabili a quelli dei fondi a gestione attiva ed i costi dei prodotti che vengono selezionati dal gestore non sempre nell'interesse dell'investitore. Questi svantaggi vanificano i vantaggi legati alla fiscalità.