Eccellente punto! Questo è un concetto fondamentale per una guida finanziaria completa. Ecco come potresti spiegarlo:
Diversificare è la regola d'oro
La diversificazione è la "regola d'oro" degli investimenti, spesso riassunta nel celebre adagio "non mettere tutte le uova nello stesso paniere". Tradizionalmente, la diversificazione si è concentrata sulla ripartizione del capitale tra azioni e obbligazioni, le due principali classi di attività. Le azioni offrono potenziale di crescita e apprezzamento del capitale, ma con maggiore volatilità. Le obbligazioni, d'altra parte, sono considerate più stabili e generano un reddito fisso, fungendo da "cuscinetto" nei momenti di turbolenza dei mercati azionari.
Tuttavia, l'ambiente economico e finanziario è in continua evoluzione, e affidarsi unicamente a queste due classi di asset potrebbe non essere sufficiente per ottimizzare il rapporto rischio/rendimento del portafoglio.
Ecco perché una diversificazione più ampia, che includa asset alternativi e nuove asset class, è diventata cruciale:
1. La correlazione non è costante
La logica della diversificazione si basa sul concetto di decorrelazione: se due asset si muovono in direzioni diverse o in modo indipendente, le flessioni di uno possono essere compensate dai guadagni dell'altro, riducendo la volatilità complessiva del portafoglio. Azioni e obbligazioni hanno spesso mostrato una correlazione negativa o bassa, ma questa relazione non è scolpita nella pietra.
In periodi di alta inflazione o di aumento dei tassi d'interesse, come quelli che abbiamo visto di recente, la correlazione tra azioni e obbligazioni può diventare più positiva. Questo significa che, anziché bilanciarsi a vicenda, entrambe le classi di asset potrebbero subire perdite contemporaneamente, vanificando parte del beneficio della diversificazione tradizionale. In tali contesti, diventa essenziale esplorare asset che abbiano dinamiche di prezzo differenti.
2. Protezione dall'inflazione e scenari economici diversi
Alcune classi di asset, come le materie prime, tendono a comportarsi bene in regimi inflazionistici, dove il valore delle valute erode. L'oro, in particolare, ha una lunga storia come bene rifugio contro l'inflazione e l'incertezza geopolitica. Sebbene non generi un rendimento, la sua capacità di preservare il potere d'acquisto in contesti specifici lo rende un prezioso elemento di diversificazione.
Anche le materie prime industriali ed energetiche possono offrire protezione in periodi di crescita economica e aumento dei prezzi, anche se, come abbiamo visto, presentano complessità legate alla conservazione e all'utilizzo dei future.
3. Nuove opportunità e tecnologie disruptive
Il panorama finanziario moderno offre asset class completamente nuove, come le criptovalute. Sebbene estremamente volatili e speculative, asset come Bitcoin, se inseriti in dosi omeopatiche (cioè, una piccolissima percentuale del portafoglio), possono essere visti da alcuni investitori come una forma di "assicurazione" contro scenari estremi. L'idea è che, in un'ipotetica e remota implosione del sistema finanziario tradizionale, un asset decentralizzato e scarso come Bitcoin potrebbe mantenere il suo valore o addirittura apprezzarsi, salvaguardando una parte del patrimonio. È importante ribadire che questo approccio è altamente rischioso e la somma investita deve essere considerata un premio assicurativo che si è disposti ad azzerare completamente.
4. Vantaggi della diversificazione "Multi-Asset"
L'inclusione di asset alternativi (come oro, altre materie prime, criptovalute, o anche immobiliare indiretto tramite REIT, private equity per investitori qualificati, ecc.) offre diversi vantaggi:
- Riduzione del rischio complessivo: Distribuendo il capitale su asset con profili di rischio e rendimento diversi e con correlazioni variabili, si riduce l'impatto negativo che una singola performance deludente di un asset può avere sull'intero portafoglio.
- Miglioramento del rendimento corretto per il rischio: Una diversificazione più ampia può contribuire a ottenere rendimenti complessivi più stabili nel tempo, anche se gli asset singoli possono fluttuare. L'obiettivo non è massimizzare il rendimento assoluto, ma ottenere il miglior rendimento possibile per il livello di rischio assunto.
- Adattabilità ai cicli di mercato: Ogni asset class tende a performare meglio in determinate fasi del ciclo economico. Un portafoglio ben diversificato tra diverse classi di asset è più resiliente e capace di adattarsi alle mutevoli condizioni di mercato.
Mentre azioni e obbligazioni rimangono le fondamenta di molti portafogli, una visione moderna e prudente della diversificazione richiede di considerare l'integrazione di altre classi di asset. Questo non significa inseguire le mode, ma comprendere le dinamiche di ciascun asset e il suo potenziale ruolo nel rafforzare la resilienza del proprio investimento a lungo termine, sempre con un'attenta valutazione dei rischi specifici di ogni strumento.
Perché diversificare con Oro e Bitcoin, nonostante non generino reddito
Perché inserire in portafoglio asset che non producono reddito (come dividendi o interessi) e che, apparentemente, non si adattano alla semplice formula ?
La formula è una semplificazione del modello di valutazione dei titoli a reddito perpetuo, dove è il valore dell'asset, è il reddito generato e è il tasso di interesse o di sconto. In parole povere, questo modello suggerisce che il valore di un asset è direttamente legato al reddito che produce.
Oro e Bitcoin non pagano cedole o dividendi, quindi, se applicassimo rigidamente , il loro valore sarebbe se (il reddito) è . Chiaramente, questo non è il caso nel mondo reale, dove oro e Bitcoin hanno un valore di mercato significativo. Questo perché il loro valore deriva da altre caratteristiche fondamentali che vanno oltre la mera capacità di generare reddito, e che li rendono preziosi in una strategia di diversificazione.
Ecco perché, nonostante tutto, possono avere un ruolo strategico nel tuo portafoglio:
1. Il valore non deriva solo dal reddito: scarsità e domanda
Quando pensiamo al valore di un asset, spesso lo associamo direttamente al reddito che può generare. Ma non tutti gli asset preziosi seguono questa logica. Prendiamo un'opera d'arte iconica come la Gioconda di Leonardo da Vinci. Non produce dividendi, non paga interessi, e non ha una funzione produttiva immediata come una fabbrica o un'obbligazione. Eppure, il suo valore è inestimabile. Perché?
Il suo valore deriva da una combinazione di fattori: la sua scarsità assoluta (è unica al mondo), la sua storia e rilevanza culturale, la sua desiderabilità estetica e il suo status di simbolo riconosciuto universalmente. La sua intrinseca unicità e il desiderio collettivo di possederla o ammirarla ne determinano il valore, non un flusso di cassa.
Allo stesso modo, il valore dell'Oro e del Bitcoin non è legato a un reddito generato, ma a principi simili di scarsità, desiderabilità e, soprattutto, a funzioni specifiche che non sono replicabili da asset a reddito:
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Oro: È un metallo estremamente raro sulla Terra, e la sua estrazione diventa sempre più complessa e costosa. La sua domanda è multifattoriale: è apprezzato per la sua bellezza (gioielli), per le sue proprietà fisiche (componente industriale in elettronica e medicina), ma la parte più significativa del suo valore deriva dal suo ruolo millenario di riserva di valore e bene rifugio. Fin dall'antichità, in ogni cultura e civiltà, l'oro è stato riconosciuto come un deposito di ricchezza che mantiene il suo potere d'acquisto nel tempo, specialmente in periodi di instabilità economica o svalutazione delle valute cartacee. La sua unicità chimica, la sua indistruttibilità e la sua storia consolidata come "denaro universale" sono gli elementi che ne definiscono il valore, indipendentemente dalla capacità di produrre un reddito.
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Bitcoin: È spesso definito l'"oro digitale" per ottime ragioni. La sua scarsità è assoluta e programmata: esisteranno solo 21 milioni di Bitcoin. Questa scarsità è garantita matematicamente dal protocollo della sua blockchain, rendendolo immune alla diluizione tramite stampa monetaria (a differenza delle valute tradizionali). Il suo valore deriva dalla sua natura decentralizzata (nessun governo o banca lo controlla), dalla sicurezza crittografica della sua rete e dalla sua crescente accettazione come riserva di valore alternativa e mezzo di scambio in un'era digitale. In un mondo dove le valute fiat possono essere inflazionate all'infinito, la scarsità verificabile di Bitcoin e la sua resistenza alla censura lo rendono un asset desiderabile per chi cerca un'ancora di stabilità o un'alternativa fuori dal sistema finanziario tradizionale.
In entrambi i casi, il valore è legato a proprietà intrinseche di unicità, scarsità e una percezione collettiva della loro funzione di "deposito di valore" o "bene rifugio", piuttosto che alla generazione di un flusso di reddito. Questo li rende strumenti potenti per la diversificazione, capaci di agire in modo indipendente da asset tradizionali, proprio come un'opera d'arte può mantenere il suo valore anche se l'economia globale attraversa una crisi.
2. Funzione di bene rifugio e protezione dall'Inflazione
Oro e Bitcoin, pur con dinamiche diverse, condividono una funzione cruciale: quella di bene rifugio, specialmente in contesti di incertezza economica e inflazione.
- Oro: Storicamente, l'oro ha dimostrato di mantenere il suo potere d'acquisto, e spesso di apprezzarsi, quando le valute fiat perdono valore a causa dell'inflazione o quando i mercati azionari e obbligazionari sono in crisi. Agisce come un'assicurazione contro la svalutazione monetaria e la perdita di fiducia nel sistema finanziario tradizionale. La sua performance non è legata al rendimento delle aziende o ai tassi d'interesse, il che lo rende un diversificatore efficace in questi scenari.
- Bitcoin: Sebbene più volatile dell'oro, molti lo vedono come una versione digitale dell'oro, con un potenziale simile di protezione contro l'inflazione, specialmente in contesti di eccessiva stampa di denaro da parte delle banche centrali. La sua natura decentralizzata e la sua resistenza alla censura lo rendono attraente per chi cerca un'alternativa al sistema bancario tradizionale, fungendo quasi da "polizza assicurativa" contro scenari estremi di malfunzionamento o implosione di quel sistema.
3. Benefici di diversificazione e decorrelazione
Questo è il motivo principale per includerli in portafoglio, nonostante non generino reddito. La regola non considera il beneficio di una bassa correlazione con gli asset tradizionali.
- Minore correlazione: Oro e, in parte, Bitcoin hanno storicamente mostrato una correlazione bassa o addirittura negativa con azioni e obbligazioni. Quando gli investimenti tradizionali scendono (perché l'economia rallenta, i tassi salgono o c'è una crisi), oro e Bitcoin possono mantenersi stabili o addirittura salire.
- Riduzione della volatilità complessiva: Includere asset decorrelati aiuta a ridurre le fluttuazioni complessive del tuo portafoglio. Le perdite su un fronte possono essere compensate dai guadagni sull'altro, portando a un percorso di crescita più liscio e meno stressante nel lungo periodo.
- Miglioramento del rapporto Rischio/Rendimento: L'obiettivo della diversificazione non è solo ridurre il rischio, ma ottimizzare il rendimento per ogni unità di rischio assunta. Aggiungendo oro e Bitcoin (quest'ultimo in dosi omeopatiche, data l'estrema volatilità), puoi potenzialmente migliorare questo rapporto, ottenendo un portafoglio più resiliente.
In sintesi, mentre azioni e obbligazioni sono fondamentali per la generazione di reddito e la crescita del capitale in condizioni di mercato "normali", oro e Bitcoin (quest'ultimo usato con cognizione di causa e moderazione) offrono una copertura contro scenari "anormali" – inflazione elevata, crisi sistemiche, incertezza geopolitica – dove la loro natura di riserva di valore scarsa e/o decentralizzata assume una rilevanza cruciale. Non sono lì per "produrre" ma per "proteggere" e diversificare, bilanciando i rischi derivanti dalla pura esposizione a classi di asset basate sul reddito.