Retirement (pensionamento) – FIRE

5.6.6.2 Retirement (pensionamento) – FIRE

Le strategie per andare in pensione (Retirement) prima possibile e vivere senza alcun problema finanziario hanno dato vita ad un movimento chiamato FIRE "Financial Independence Retire Early".

L'obiettivo può essere declinato in molti modi diversi: per alcuni la priorità è andare in pensione quanto prima per poi vivere in modo frugale mentre altri ambiscono terminare la loro vita nel super lusso.

STUDI ED ANALISI

Iniziamo ad analizzare i principali studi ed analisi statistiche sull'argomento prima di decidere quale sia la soluzione migliore.

Nel 1994 William Bengen, considerato il padre della regola del 4%, pubblicò uno studio fondamentale sulla sostenibilità dei prelievi dai portafogli di investimento in pensione. Analizzando i dati storici dei mercati dal 1926 al 1992, Bengen dimostrò che un investitore avrebbe potuto prelevare annualmente il 4% del valore iniziale del proprio portafoglio (composto da 50% azioni statunitensi e 50% Treasury a medio termine), adeguando la cifra all'inflazione ogni anno, senza rischiare di esaurire il capitale in un orizzonte di almeno 30 anni, anche nei periodi di mercato più sfavorevoli [1]. In pratica, per vivere di rendita (es: 40.000 € all'anno) sarebbe stato necessario un capitale 25 volte superiore (es: 1 milione di €) alle proprie esigenze di spese annuali. Questa ipotesi consentirebbe ad un pensionato mediamente fortunato di vivere di rendita in eterno, infatti, con questo prelievo, il suo portafoglio non perderebbe mai il suo potere d'acquisto iniziale. Ma tu non sei il pensionato mediamente fortunato e, giustamente, vuoi essere garantito finanziariamente anche nell'ipotesi peggiore che ti possa capitare. Dunque, il tuo obiettivo deve essere quello di minimizzare il rischio di rimanere senza la tua rendita annua, pari ai 40 mila euro all'anno dell'esempio precedente, che poi dovranno salire, a causa dell'inflazione, sino ad avvicinarsi a 100 mila euro dopo i 30 anni. Ne consegue, che dopo 30 anni, il tuo capitale dovrebbe avvicinarsi ai 2,5 milioni di € (100 mila x 25) ... non poco considerando che siamo in Italia, che dovrai pagare imposte sul capital gain (che colpiscono anche la rivalutazione nominale da inflazione) e che, infine, non sei nemmeno così certo che il futuro del mercato finanziario sia così roseo come quello dell'ultimo secolo.  

Nel 1998, tre professori della Trinity University di San Antonio Texas (Philip L. Cooley, Carl M. Hubbard e Daniel T. Walz.) pubblicano il paper “Sustainable Withdrawal Rates from Your Retirement Portfolio”, noto come Trinity Study ed analizzano la sostenibilità di diversi tassi di prelievo annuali (dal 3% al 12%) da portafogli composti da azioni e obbligazioni, su periodi di pensionamento di 15, 20, 25 e 30 anni [2].

Nel 2016 viene pubblicato il paper “Refining the Failure Rate” di Javier Estrada, professore di finanza presso l’IESE Business School di Barcellona che mostra sia quanto posso prelevare in pensione che quanto devo risparmiare durante il periodo lavorativo [3].

Inoltre, oggi esistono siti come:

  • Engaging Data, che è gestito da un appassionato di finanza personale e indipendenza finanziaria, che ha creato questo calcolatore ispirandosi a blog di riferimento come Mr. Money Mustache [4];
  • Mooningstar, che pubblica regolarmente report, analisi e aggiornamenti sul Safe Withdrawal Rate e sulle strategie di investimento per la pensione [5].

RISCHI 

Da questi report e da queste statistiche abbiamo individuato le diverse variabili che influenzano il "Tasso di prelievo sicuro", vedi il paragrafo successivo, ma qui è importante comprendere quale deve essere la tua asset allocation ottimale per ottenere il rendimento minimo necessario a soddisfare le tue esigenze nell'ipotesi più sfortunata che ti possa capitare.  

Per la scelta dell'asset allocation vanno considerati diversi rischi, il più grande di ogni investitore è certamente l'inflazione. Sebbene sia controintuitivo, questo rischio cresce con la percentuale di obbligazioni. Infatti,  se le azioni sono un bene reale che, dopo una prima discesa, tendono a recuperare il loro valore iniziale, al contrario, le obbligazioni subiscono una perdita secca. Ti ripeto il concetto perché questo aspetto è fondamentale: le azioni subiscono la volatilità (su e giù) causata dall'inflazione ma le obbligazioni patiscono una perdita definitiva in quanto non sono un bene reale e i crediti, come la moneta, si svalutano inevitabilmente.

Ti stai chiedendo perché in banca ti suggeriscono un portafoglio solo obbligazionario? A chi vende prodotti finanziari non importa garantirti nel tuo caso peggiore ma interessa prevalentemente che tu non subisca quella volatilità che potrebbe indurti a cambiare banca.

La seconda grande incognita è il rischio di mercato, in quanto nessuno può realmente sapere quanto renderanno i tuoi futuri investimenti. 

Va considerato anche il rischio di sequenza (spiegato nell'ultima nota di questo paragrafo). Se si verifica un crollo del mercato appena entrato in retirement è un danno decisamente superiore rispetto a subire il medesimo crollo nel tuo ultimo anno di vita. Nel primo caso sei tu a compromettere la tua rendita, nel secondo caso sarà un problema degli eredi. Per questa ragione è corretto ridurre l'azionario, implementando l'obbligazionario, prima di andare in pensione, così come l'azionario dovrebbe tornare a risalire lentamente quando entri in pensione, soprattutto se hai una residenza di proprietà, dei figli con un lavoro sicuro e godi di buona salute [6]

Infine c'è il rischio di longevità.  Questo significa che potresti sopravvivere più a lungo del previsto e questa è la ragione per la quale il tuo portafoglio non dovrebbe mai decrescere con il passare degli anni ma dovrebbe mantenere almeno il suo valore iniziale. Questa soluzione elimina il tuo rischio longevità e fa contestualmente felice anche i tuoi eredi.

COSA SCEGLIERE

Non c'è la soluzione ideale per tutti ma ipotizza di avere 60 anni e di avere optato per un tasso di prelievo del 2%. Significa poter prelevare € 20 mila all'anno con un capitale 1 milione o € 60 mila con un capitale di 3 milioni.

Potresti partire con un 30% di azioni per poi salire al 50% nei 10 anni successivi. 

Ora fatti le seguenti domande:

  • quanti anni di vita ritieni di avere nella migliore delle ipotesi possibile?

Se implementi l'azionario, ad esempio partendo portandolo al 60%, hai maggiore probabilità di mantenere intatto il tuo patrimonio oltre i 30 anni ma dovrai ridurre leggermente il Tasso di prelievo, ad esempio 1,8%, in quanto aumenti inevitabilmente il rischio di cadere nello scenario peggiore. 

  • non riusciresti a sopportare il crollo delle tue azioni del 50%?

Ti conviene partire con una % di azionario più bassa, ad esempio iniziando con un 10-20%, in questo modo eviterai di stressarti psicologicamente nei primi anni ma avrai maggiore probabilità di non riuscire a prelevare quanto ti serve nei successivi anni. Anche in questo caso ti converrà ridurre leggermente il Tasso di prelievo, ad esempio 1,8%, per ridurre il rischio di cadere nello scenario peggiore. 

Se speri di vivere per oltre 40 anni dovrai ridurre il Tasso di prelievo al 3% e, questo è l'aspetto più interessante di tutta l'analisi statistica, se lo farai con un portafoglio 100% azioni o 100% bond, potrai prelevare solo il 2,7%.

  • entri / entrerai in pensione con un capitale inferiore ad 1 milione?

Ricordati che risparmiare riducendo le spese è sempre la migliore soluzione. Verifica se riesci a proseguire il lavoro per incrementare il tuo patrimonio.

  • entri / entrerai in pensione con un un capitale maggiore di 3 milioni?

Hai tutte le possibilità per goderti una pensione finanziariamente serena. Fatti aiutare dal tuo consulente finanziario indipendente.  

 

CERTEZZE

  • un portafoglio 100% azionario non è la migliore soluzione, ha una volatilità ed un rischio di sequenza talmente elevato che potrebbe non consentirti di avere il denaro necessario durante i tuoi ultimi anni di vita; benché sia quello che matematicamente e statisticamente ti consentirebbe il miglior Tasso di prelievo, ti permette di massimizzare lo scenario migliore mentre tu devi preoccuparti di ridurre al minimo o di azzerare le probabilità di finire nello scenario peggiore; 
  • un portafoglio 100% obbligazionario ha un rischio inflazione che porta a delle conseguenze simili a quelle del 100% azionario; l’interesse fisso viene spesso associato al concetto di opzione d’investimento “sicura” in quanto comporta  che che si riceva un importo costante nel tempo e si abbia una maggiore probabilità di subire meno volatilità nel breve termine, ma, se intendi aumentare la probabilità di accrescere il tuo portafoglio pensionistico abbastanza da garantirti una rendita costante nel tempo,  il reddito fisso è tutt'altro che sicuro in quanto è probabile che i risparmi per la tua  pensione possano non durare il tempo previsto a causa dell'inflazione oltre a non essere nemmeno comletamente al riparo dalla volatilità.
  • il miglior portafoglio è certamente quello diversificato;
  • il futuro Tasso di prelievo sicuro in Italia devi ipotizzare che sia indicativamente la metà del Tasso di prelievo sicuro storico americano; 
  • un Tasso di prelievo inferiore a quello sicuro ti mette nelle condizioni psicologiche di poter affrontare qualsiasi avversità;
  • utilizza le strategie indicate nel paragrafo "Strategie d'investimento", secondo molti studiosi il portafoglio migliore per godersi la pensione è il Golden Butterfly, in quanto è quello che ottimizza lo scenario peggiore e che riduce la volatilità;
  • modifica il Tasso di prelievo in funzione di come si evolve il tuo portafoglio e di come si modificano le tue esigenze facendoti aiutare dal tuo consulente finanziario indipendente, che ti costa una frazione decimale di quanto eviti di perdere.

 

Per saperne di più:

[1]

1994 Bengen introduce un metodo per determinare:

  • Il tasso sicuro di prelievo annuo da un portafoglio pensionistico (Safe Withdrawal Rate – SWR);
  • Le combinazioni ottimali di azioni e obbligazioni durante la fase di decumulo;
  • Gli impatti dei cicli storici di mercato e inflazione sulla durata del capitale.

L’articolo originale lo trovi qui.  Di seguito una sintesi dei punti principali.

  1. LA REGOLA DEL 4%

Concetto chiave: Un individuo in pensione può prelevare il 4% del valore iniziale del portafoglio nel primo anno, adeguando l’importo all’inflazione negli anni successivi, senza esaurire il capitale per almeno 30 anni, anche nei peggiori scenari storici dal 1926.

Esempio:

  • Capitale iniziale: $1.000.000
  • Primo anno: $40.000
  • Ogni anno successivo: $40.000 + inflazione

  1. ERRORI COMUNI: L’USO DEI RENDIMENTI MEDI

Bengen critica l’uso di medie storiche di rendimento e inflazione per stimare i prelievi sostenibili:

  • I “rendimenti medi” non tengono conto dei periodi negativi (eventi critici) che possono colpire duramente nei primi anni di pensione.
  • Es. un portafoglio colpito da forti perdite iniziali (sequence of returns risk) rischia di esaurirsi presto.

  1. EVENTI STORICI ANALIZZATI

Tre crisi principali (“le tre Dippers”):

  • Big Bang (1973–74): perdita combinata di mercato e inflazione elevata – il più dannoso.
  • Big Dipper (1937–41): forte calo azionario, ma impatto mitigato da inflazione moderata.
  • Little Dipper (1929–32): grande crisi, ma compensata da deflazione e rendimenti obbligazionari positivi.

  1. TEST SU SCENARI STORICI: DURATA DEL PORTAFOGLIO

Bengen costruisce scenari simulando l’avvio della pensione ogni anno tra il 1926 e il 1976. Per ciascun anno, analizza quanto dura un portafoglio con diverse combinazioni:

  • Prelievi del 3%, 4%, 5% e 6%;
  • Allocazioni 50/50 tra azioni e obbligazioni.

Risultati:

  • 3%: durata > 50 anni in tutti i casi (eccessivamente prudente).
  • 4%: mai meno di 33 anni → considerato il “gold standard”.
  • 5% o più: rischio elevato di esaurimento anticipato, soprattutto se la pensione inizia in un periodo sfavorevole.

  1. ALLOCAZIONE OTTIMALE AZIONI/OBBLIGAZIONI

Negli anni a cavallo tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70, chi andava in pensione si è trovato ad affrontare un periodo particolarmente difficile sia per le azioni che per le obbligazioni. In quel periodo, infatti, si sono verificati:

– Crisi dei mercati azionari: Dal 1973 al 1974 ci fu un crollo significativo delle borse mondiali, con perdite molto pesanti per chi aveva una quota rilevante di azioni in portafoglio.

– Alta inflazione: Gli anni ’70 furono caratterizzati da un forte aumento dell’inflazione (stagflazione), che erose il potere d’acquisto dei risparmi e colpì duramente anche i rendimenti reali delle obbligazioni.

– Rendimenti obbligazionari negativi in termini reali: L’aumento dei tassi di interesse e l’inflazione portarono a rendimenti reali molto bassi o addirittura negativi per le obbligazioni.

Questa combinazione di fattori ha fatto sì che, indipendentemente dalla composizione del portafoglio (più azioni o più obbligazioni), il tasso di prelievo sostenibile crollasse per tutti. In altre parole, nessuna asset allocation riusciva a proteggere efficacemente il capitale da una sequenza di rendimenti negativi sia sul fronte azionario che su quello obbligazionario.

Per questo motivo, negli anni a cavallo tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70, tutte le linee si avvicinano: il rischio di esaurire il capitale era elevato per chiunque avesse iniziato a prelevare proprio in quegli anni, a prescindere dalla strategia scelta.

Questo tipo di scenario viene chiamato “Rischio di sequenza” o “Sequence of returns risk”: se i primi anni di pensione coincidono con forti perdite sui mercati, il capitale viene eroso molto rapidamente e il tasso di prelievo sicuro si abbassa drasticamente per ogni asset allocation. Il grafico dimostra che la diversificazione tra azioni e obbligazioni funziona nella maggior parte dei periodi storici, ma in alcuni casi estremi (come i primi anni ’70) nessuna combinazione protegge completamente dal rischio di mercato e inflazione.

In sintesi, nel 1970 tutte le ipotesi si equivalgono perché il contesto economico e finanziario era così sfavorevole da penalizzare qualsiasi portafoglio, sia azionario che obbligazionario.

Risultati chiave:

  • Allocazioni inferiori al 50% in azioni sono controproducenti: riducono sia il rendimento potenziale che la durata del capitale.
  • 75% azioni e 25% obbligazioni produce il miglior bilanciamento tra:
  • Maggiore ricchezza accumulata a lungo termine;
  • Rischio accettabile sulla durata del capitale.

Allocazioni oltre il 75% aumentano il rischio di crollo nei periodi deflattivi (es. Grande Depressione).

  1. GESTIONE “A METÀ PENSIONE”

Bengen distingue tre tipologie di clienti in pensione:

  • Star: inizio pensione in bull market → rischio eccesso di ottimismo;
  • Black Hole: iniziano in bear market → rischio panico e conversione totale in obbligazioni (da evitare);
  • Asteroids: rendimenti nella media → mantenere la rotta è spesso la scelta migliore.

Linee guida:

  • Evitare variazioni impulsive di asset allocation in risposta ai mercati;
  • Eventualmente ridurre temporaneamente i prelievi, anziché cambiare radicalmente l’allocazione.

  1. CONCLUSIONI DI BENGEN
  • Il tasso di prelievo iniziale sicuro è il 4% per una durata minima di 30 anni;
  • La combinazione ideale all’inizio della pensione è tra 50% e 75% di azioni;
  • Le variazioni dell’allocazione durante la pensione devono essere motivate da un cambiamento negli obiettivi (es. lascito ereditario), non dalle emozioni;
  • I rendimenti medi non bastano: bisogna modellare i rischi estremi.

 

[2]

1998 Trinity Study

Il Trinity Study è una delle ricerche più influenti nella pianificazione finanziaria per la pensione. L’obiettivo principale è determinare tassi di prelievo sostenibili da un portafoglio di investimenti durante la pensione, considerando vari scenari storici di mercato.

Metodologia:

  • Utilizzo di dati storici sui rendimenti di azioni large-cap e obbligazioni societarie di alta qualità dal 1926 al 1997.
  • Simulazioni di prelievi mensili, sia in termini nominali che aggiustati per l’inflazione.
  • Definizione di “successo” come la capacità del portafoglio di sostenere i prelievi per l’intero periodo senza esaurirsi.

Nell’immagine è interessante notare le probabilità di successo in relazione al tasso di rendimento medio annuo (verticale) ed al diverso tasso di prelievo annuale (orizzontale).

Questa versione della tabella (“Pessimistic Trinity Study Simulation”) è molto più prudente rispetto ai risultati classici del Trinity Study che utilizzava dati storici USA, dove i rendimenti reali medi sono stati più alti. Infatti, il famoso “4% rule” (prelevare il 4% all’anno) ha solo il 41% di successo con un rendimento reale del 5%.

Questa tabella mostra la probabilità di successo di un portafoglio di investimento composto al 50% da azioni e al 50% da obbligazioni (“Portafoglio 50/50”) in base a:

  • Verticale: diversi tassi di rendimento medio annuo al netto dell’inflazione (da 3% a 7%)

  • Orizzontale: diversi tassi di prelievo annuale sul capitale rivalutato dall’inflazione (da 1% a 6%)

  • Un orizzonte temporale di 30 anni

Successo del portafoglio significa che, dopo 30 anni di prelievi, il capitale non si è esaurito.

Le celle mostrano la probabilità di successo del portafoglio, cioè la probabilità che il capitale non finisca dopo 30 anni, a seconda del tasso di rendimento e del tasso di prelievo scelti.

  • Verde : probabilità molto alta (vicino al 100%)

  • Giallo : probabilità media

  • Rosso : probabilità bassa (alto rischio di esaurire il capitale)

Esempio:

  • se cerchi la riga “4%” (rendimento medio reale al netto dell’inflazione) e la colonna “3%” (tasso di prelievo), hai una probabilità di successo del 62%;
  • se desideri il 100% di sicurezza con un rendimento del 3% devi avere un tasso di prelievo dell’1%. In pratica, per avere la certezza di vivere di rendita (es: 40.000 € all’anno) sarebbe stato necessario un capitale 100 volte superiore (es: 4 milioni di €) alle proprie esigenze di spese annuali. Alla fine dei 30 anni non è detto che tu abbia ancora i 4 milioni iniziali anche se è probabile che ne abbia molti di più.

Ovviamente:

  • Più basso è il tasso di prelievo , più è probabile che il capitale durato 30 anni.

  • Più alto è il rendimento medio , più è facile sostenere prelievi elevati senza esaurire il capitale.

  • Se prelevi troppo o il rendimento è basso, il rischio di esaurire il capitale cresce molto.

[3]

Javier Estrada è uno dei maggiori esperti mondiali di finanza personale, con particolare attenzione alla sostenibilità dei prelievi in pensione. I suoi studi sono molto citati perché portano un approccio quantitativo e realistico, spesso più rigoroso e “pessimista” rispetto alle analisi tradizionali come il Trinity Study.

Le novità introdotte da Estrada sono le seguenti:

1. Critica ai metodi tradizionali

Estrada osserva che la maggior parte degli studi, incluso il Trinity Study, si concentra sulla probabilità di “successo” (ossia la probabilità che il portafoglio non si esaurisca in un certo orizzonte temporale). Tuttavia, questa metrica non dice nulla sulla gravità dei fallimenti: cosa succede se il portafoglio si esaurisce? Quanto prima accade? Quanto manca rispetto all’obiettivo?

2. Coverage Ratio (CR) e Expected Shortfall (ES)

  • Coverage Ratio (CR):
    Non si limita a un risultato binario (successo/fallimento), ma misura quanta parte del periodo di pensionamento è stata effettivamente coperta dai prelievi.

    • CR = 1: hai coperto tutto il periodo (successo perfetto).

    • CR < 1: il portafoglio è finito prima della fine del periodo (fallimento parziale).

    • CR > 1: hai coperto tutto il periodo e hai lasciato un lascito (successo con avanzo).

  • Expected Shortfall (ES) “Perdita attesa”:
    Calcola la media dei Coverage Ratio nei soli casi di fallimento (CR < 1).
    Questo fornisce una misura della gravità media dei fallimenti: un ES di 0,7 significa che, nei casi di fallimento, in media il portafoglio ha coperto solo il 70% del periodo previsto.

3. Altri contributi chiave di Estrada

  • Analisi internazionale: Estrada applica le sue metriche sia ai mercati USA che a quelli internazionali, mostrando che la regola del 4% spesso non funziona nei mercati non statunitensi, dove la volatilità e i rendimenti reali sono diversi.

  • Simulazioni realistiche: Utilizza dati storici molto lunghi e simulazioni Monte Carlo (campionamenti casuali e non reali) per valutare la sostenibilità dei prelievi in scenari anche molto sfavorevoli.

  • Valutazione della severità dei fallimenti: Invece di dire solo “il portafoglio è fallito”, Estrada mostra quanto è fallito: ad esempio, se il capitale finisce dopo 20 anni su 30, il CR sarà 0,67.

  • Importanza del lascito: Le sue metriche permettono di valutare anche quanto capitale resta a fine periodo, aspetto importante per chi vuole lasciare un’eredità.

  • Approccio più sfumato: Le strategie di prelievo non sono più giudicate solo “buone” o “cattive”, ma valutate su una scala continua che tiene conto sia della probabilità di successo che della gravità dei possibili insuccessi.

La tabella riguarda la pianificazione della pensione: ti aiuta a capire quanti soldi potresti avere (o dover risparmiare) per la pensione, a seconda di diverse strategie di investimento e di quanto vuoi prelevare ogni anno.

La tabella è divisa in tre pannelli (Panel A, B, C), ognuno con uno scopo leggermente diverso. Tutto è espresso in dollari.

Le intestazioni delle COLONNE (es. 10/90, 20/80, 30/70, 40/60, ecc.) indicano la percentuale di azioni/obbligazioni nel portafoglio di investimento.

  • 40/60 significa 40% azioni e 60% obbligazioni,

  • 70/30 significa 70% azioni e 30% obbligazioni,
    e così via.

l significato delle RIGHE dipende dal pannello:

  • Panel A: Le righe indicano quanto vuoi prelevare ogni anno dalla pensione (ad esempio, 45.000, 50.000, ecc.).

  • Panel B e C: Le righe indicano il valore del portafoglio o il contributo annuale.

Gli importi in dollari rappresentano nel:

  • Panel A: Quanto devi avere nel portafoglio al momento della pensione per poter prelevare ogni anno la cifra indicata (es. 60.000), a seconda della strategia di investimento scelta.

  • Panel B: Quanto devi risparmiare ogni anno durante la vita lavorativa per raggiungere il portafoglio desiderato, in base alla strategia di investimento.

  • Panel C: Simile al B, ma con combinazioni diverse di strategie durante la fase di accumulo e di pensionamento.

Supponiamo che tu voglia andare in pensione prelevando 60.000 dollari all’anno, e vuoi investire con una strategia 40% azioni / 60% obbligazioni.

  • Vai su Panel A, trova la riga 60,000 e la colonna 40/60: il numero è 1,142,637; con questo capitale puoi stare certo di poter godere della pensione per 30 anni senza azzerare il capitale iniziale; ovviamente potresti anche averlo aumentato di moltissimo.

  • Questo significa che, per prelevare 60.000 dollari all’anno in pensione, dovresti avere circa 1.142.637 dollari investiti con quella strategia.

Se invece vuoi sapere quanto risparmiare ogni anno per arrivare a quella cifra:

  • Vai su Panel B, trova la riga 1,142,637 (il portafoglio che vuoi raggiungere) e la colonna 40/60: il numero è 9,079. Questo è quanto devi risparmiare per 30 anni (tipica durata della carriera lavorativa). 

  • Questo significa che dovresti risparmiare 9.079 dollari all’anno con quella strategia per raggiungere il tuo obiettivo.

[4]

Engaging Data

L’autore del portale vuole offrire uno strumento gratuito, accessibile e didattico per aiutare le persone a capire quanto tempo serve per raggiungere la pensione anticipata (FIRE = Financial Independence, Retire Early). Il calcolatore serve a stimare quanto tempo ci vorrà per accumulare abbastanza risparmi per andare in pensione anticipata, basandosi su diversi input personalizzabili come: reddito annuo e spese attuali, tasso di crescita del reddito, spese previste in pensione, allocazione del portafoglio, (% di azioni, obbligazioni, liquidità), risparmio annuo e tasso di prelievo in pensione. Non simula il periodo post-pensionamento (cioè quanto dureranno i risparmi una volta iniziati i prelievi). Per questo c’è un altro strumento collegato chiamato post-retirement fire calculator.

Il calcolatore offre tre modalità per stimare la crescita dei risparmi:

  1. Rendimento fisso e costante: si inseriscono tassi di rendimento reali fissi per azioni e obbligazioni (es. 8,1% e 2,4% storici USA).

  2. Cicli storici reali: usa dati storici reali di rendimenti azionari e obbligazionari degli ultimi ~145 anni, applicandoli anno per anno per simulare diverse possibili traiettorie.

  3. Simulazione Monte Carlo: genera migliaia di scenari casuali basati su distribuzioni statistiche dei rendimenti, per stimare probabilità e intervalli di tempo fino al raggiungimento dell’obiettivo.

Come si usa?

  • Si inseriscono i dati personali: età, risparmi attuali, reddito, spese, tassi di crescita, asset allocation.

  • Si specifica il tasso di prelievo desiderato in pensione (es. 4%).

  • Si possono aggiungere flussi di reddito o spese extra per periodi limitati (es. mutuo, spese per figli, eredità).

  • Il calcolatore mostra graficamente e numericamente quanti anni serviranno per raggiungere il capitale necessario per andare in pensione secondo i parametri inseriti.

Concetti chiave

  • FIRE Target = Spesa annua prevista in pensione ÷ Tasso di prelievo (es. 60.000 $ ÷ 4% = 1.500.000 $).

  • Tasso di risparmio = (Reddito netto – Spese) ÷ Reddito netto.

  • Tutti i calcoli sono fatti in dollari reali, cioè tenendo conto dell’inflazione, per mantenere il potere d’acquisto costante.

  • La variabilità dei rendimenti azionari e obbligazionari è presa in considerazione nelle modalità storiche e Monte Carlo per mostrare possibili scenari ottimistici e pessimisti.

Privacy e tecnologia

  • Tutti i calcoli avvengono localmente nel browser: nessun dato viene inviato a server esterni.

  • Il sito utilizza dati storici di Robert Shiller per i rendimenti finanziari.

  • L’interfaccia è costruita con Javascript, HTML e CSS, e i grafici sono realizzati con la libreria Plot.ly.

Feedback e miglioramenti

  • Il sito è attivo dal 2020 e viene aggiornato con nuove funzionalità, come la possibilità di aggiungere più flussi di entrate e spese temporanee.

  • Gli utenti apprezzano molto la chiarezza e la capacità di visualizzare l’impatto di vari fattori sul tempo necessario per raggiungere la pensione anticipata.

  • Alcuni utenti segnalano piccoli bug o suggeriscono miglioramenti, come l’inclusione del patrimonio immobiliare o la possibilità di impostare l’aspettativa di vita.

In sintesi

Engaging Data FIRE Calculator è uno strumento gratuito, affidabile e molto utile per chi vuole capire:

  • Quanto tempo serve per accumulare il capitale necessario per la pensione anticipata.

  • Come il risparmio, le spese, i rendimenti e l’allocazione degli investimenti influenzano questo tempo.

  • Quali sono i rischi e le variabilità possibili grazie alle simulazioni storiche e Monte Carlo.

Se vuoi fare simulazioni personalizzate, puoi modificare i parametri e condividere i risultati tramite URL generati direttamente dal sito.

[5]

Morningstar

Tradizionalmente, la regola del 4% (formulata negli anni ’90) è stata la linea guida più diffusa: prelevare il 4% del capitale iniziale e aggiustare ogni anno per l’inflazione avrebbe garantito, con alta probabilità, che i risparmi durassero almeno 30 anni.

Negli ultimi anni, Morningstar ha rivisto questa soglia in modo più prudente, portandola al 3,7% annuo per un orizzonte di pensionamento di 30 anni e con una probabilità di successo del 90%. Le ragioni principali sono:

  • Valutazioni azionarie elevate: i mercati azionari sono attualmente valutati più alti rispetto alle medie storiche, il che riduce i rendimenti attesi futuri.

  • Rendimenti obbligazionari bassi: i tassi di interesse storicamente bassi limitano i guadagni da investimenti a reddito fisso, che tradizionalmente bilanciavano il portafoglio.

  • Volatilità e incertezza dei mercati: eventi imprevisti, crisi economiche e geopolitiche rendono più rischioso un prelievo elevato costante.

  • Aspettativa di vita più lunga: con una vita media in aumento, i risparmi devono durare più a lungo, richiedendo quindi un prelievo più prudente.

Morningstar suggerisce che per raggiungere questo tasso di prelievo sicuro con una probabilità del 90%, la composizione ideale del portafoglio dovrebbe essere:

  • 30% – 50% in azioni: per garantire crescita del capitale e protezione dall’inflazione nel lungo termine.

  • 50% – 70% in obbligazioni e liquidità: per ridurre la volatilità e fornire stabilità e reddito fisso.

Questa asset allocation è un compromesso tra:

  • Rendimento atteso: le azioni offrono potenzialmente rendimenti più elevati nel lungo termine.

  • Rischio: un’elevata quota azionaria può causare forti oscillazioni del patrimonio, specialmente in fasi di mercato negative.

  • Stabilità: le obbligazioni e la liquidità aiutano a proteggere il capitale nei momenti di crisi.

ESEMPIO: se disponi di un capitale di 1.000.000 di $, secondo il tasso di prelievo sicuro di Morningstar potresti prelevare:

  • 3,7% di 1.000.000 = 37.000 dollari all’anno, aggiustati per l’inflazione, con un rischio basso (circa 10%) di esaurire il capitale entro 30 anni.

Questo è inferiore ai 40.000 dollari che avresti potuto prelevare con la regola del 4%, ma più prudente e sostenibile.

Morningstar e altri esperti consigliano di adottare strategie dinamiche e flessibili per i prelievi:

1. Prelievi flessibili

  • Ridurre i prelievi negli anni in cui il portafoglio subisce perdite.

  • Aumentare i prelievi negli anni di buona performance.

  • Questo approccio permette di aumentare il tasso di prelievo iniziale (anche fino al 5,1%) mantenendo un rischio accettabile.

2. Ribilanciamento periodico

  • Mantenere l’asset allocation desiderata ribilanciando periodicamente il portafoglio.

  • Aiuta a controllare il rischio e a sfruttare le oscillazioni di mercato.

3. Diversificazione

  • Investire in diverse asset class, aree geografiche e settori per ridurre il rischio specifico.

  • Include anche investimenti alternativi o immobiliari se appropriato.

4. Monitoraggio e revisione

  • Rivedere periodicamente il piano di prelievo e l’allocazione in base alle condizioni di mercato, all’inflazione e alle esigenze personali.

  • Essere pronti ad adattare il piano in caso di cambiamenti significativi.

Rischi da considerare nella pianificazione del prelievo:

  • Inflazione più alta del previsto: può erodere il potere d’acquisto dei prelievi.

  • Mercati ribassisti prolungati: possono ridurre drasticamente il capitale nei primi anni di pensionamento (rischio di sequenza negativa dei rendimenti).

  • Spese impreviste: salute, assistenza a lungo termine o eventi straordinari possono aumentare i costi.

  • Aspettativa di vita superiore alle previsioni: richiede risorse maggiori.

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La strategia di Michael Kitces per la gestione del rischio di sequenza dei rendimenti durante il pensionamento prevede di ridurre gradualmente la quota azionaria tra i 5 e i 10 anni prima dell’entrata in pensione, per poi aumentarla nuovamente tra i 5 e i 10 anni dopo l’inizio della pensione. L’obiettivo è di mitigare il rischio di sequenza negativa, cioè la possibilità che perdite significative nei primi anni di pensionamento compromettano la sostenibilità del portafoglio.

Dettagli della strategia

1. Riduzione del rischio azionario prima della pensione

  • Periodo: da 10 a 5 anni prima del pensionamento.

  • Azione: diminuire progressivamente la percentuale di azioni nel portafoglio, spostandosi verso asset meno volatili come obbligazioni o liquidità.

  • Motivazione: ridurre l’esposizione a potenziali ribassi di mercato proprio nel momento in cui si sta per iniziare a prelevare i risparmi, evitando che una brusca perdita possa erodere il capitale accumulato.

2. Aumento del rischio azionario dopo l’inizio della pensione

  • Periodo: da 5 a 10 anni dopo l’entrata in pensione.

  • Azione: aumentare gradualmente la quota azionaria nel portafoglio.

  • Motivazione: nei primi anni di pensionamento il capitale è più vulnerabile, ma con il passare del tempo la riduzione del capitale prelevato e la possibilità di recupero dei mercati permettono di assumere più rischio per sostenere la crescita del patrimonio residuo.

Perché questa strategia aiuta a ridurre il rischio di sequenza?

Il rischio di sequenza negativa si manifesta quando i rendimenti negativi si verificano nei primi anni di pensionamento, in cui i prelievi riducono il capitale proprio nel momento peggiore, compromettendo la capacità di recupero futura.

  • Riducendo il rischio azionario prima di pensionarsi, si limita la probabilità di subire grosse perdite proprio all’inizio del periodo di prelievo.

  • Aumentando il rischio azionario dopo qualche anno di pensione, si sfrutta il fatto che il capitale residuo è più piccolo e che il pensionato può permettersi di assumere più volatilità per cercare rendimenti più elevati, aiutando a mantenere il potere d’acquisto nel lungo termine.

Benefici della strategia di Kitces

  • Maggiore protezione del capitale nei momenti critici: riduce la probabilità che una sequenza negativa di rendimenti comprometta la pensione.

  • Migliore equilibrio tra sicurezza e crescita: consente di mantenere una crescita del capitale nel lungo termine, evitando un eccessivo conservatorismo che potrebbe erodere il potere d’acquisto.

  • Adattabilità dinamica: la strategia non è statica ma si adatta nel tempo, seguendo le esigenze di rischio e rendimento che cambiano con l’età e la fase di vita.

Fase Azione sulla quota azionaria Obiettivo principale
5-10 anni prima della pensione Riduzione graduale Proteggere il capitale da perdite iniziali
5-10 anni dopo la pensione Aumento graduale Favorire la crescita del capitale residuo