5.4.2.3 Inflazione

L’inflazione è uno dei fattori più importanti da considerare quando si investe in obbligazioni. Questo perché influisce direttamente sul valore reale dei rendimenti obbligazionari e sulle scelte di politica monetaria delle banche centrali. Comprendere il legame tra inflazione e obbligazioni, nonché i cicli dell’inflazione, è essenziale per prendere decisioni informate.

Per un investitore in obbligazioni, l’inflazione può avere un duplice impatto:

  1. Erode il potere d’acquisto dei rendimenti: se un’obbligazione offre un rendimento del 3% annuo e l’inflazione è al 4%, il rendimento reale è negativo (-1%).
  2. Influenza i tassi di interesse: le banche centrali aumentano i tassi di interesse per combattere l’inflazione, il che può far scendere il prezzo delle obbligazioni esistenti.

Come l’inflazione incide sulla scelta delle obbligazioni

Obbligazioni a tasso fisso

  • Le obbligazioni a tasso fisso soffrono di più in contesti di alta inflazione, perché i loro rendimenti rimangono invariati mentre l’inflazione cresce.
  • Strategia: evitare obbligazioni a lungo termine durante periodi di inflazione crescente, poiché il loro valore di mercato tende a diminuire di più rispetto a quelle a breve termine.

Obbligazioni indicizzate all’inflazione (TIPS)

  • I TIPS (Treasury Inflation-Protected Securities) offrono protezione dall’inflazione, poiché il loro capitale e i pagamenti di interesse sono aggiustati in base all’indice dei prezzi al consumo (CPI).
  • Strategia: ideali durante fasi di inflazione alta o in aumento.

Obbligazioni a tasso variabile

  • Le obbligazioni a tasso variabile (floating rate) hanno cedole che si adeguano periodicamente ai tassi di interesse di mercato, offrendo protezione contro l’inflazione.
  • Strategia: Investire in obbligazioni a tasso variabile durante periodi di rialzo dei tassi.

Obbligazioni corporate high yield

  • Queste obbligazioni offrono rendimenti più alti, che possono compensare parzialmente l’erosione del potere d’acquisto dovuta all’inflazione.
  • Strategia: Considerare obbligazioni high yield in contesti di inflazione moderata e crescita economica.

I quattro cicli dell’inflazione

  1. Inflazione: un aumento generalizzato e sostenuto dei prezzi di beni e servizi.

Cause comuni: domanda aggregata superiore all’offerta, aumenti dei costi di produzione (inflazione da costi), politiche monetarie espansive (tassi bassi o iniezioni di liquidità).

Effetti sulle obbligazioni: erosione del potere d’acquisto dei rendimenti; i tassi di interesse in rialzo, che deprimono i prezzi delle obbligazioni a tasso fisso.

  1. Deflazione: una diminuzione generalizzata e sostenuta dei prezzi.

Cause comuni: calo della domanda aggregata, sovrapproduzione rispetto alla domanda e aspettative di prezzi più bassi in futuro, che spingono a ritardare gli acquisti.

Effetti sulle obbligazioni: favorisce le obbligazioni a lungo termine, poiché i tassi di interesse scendono per stimolare la domanda; il rendimento reale delle obbligazioni aumenta, poiché il potere d’acquisto cresce.

  1. Disinflazione: un rallentamento del tasso di inflazione, ma senza arrivare a una diminuzione dei prezzi.

Cause comuni: politiche monetarie restrittive (rialzo dei tassi per controllare l’inflazione), stabilizzazione economica dopo un periodo di alta inflazione.

Effetti sulle obbligazioni: buona per le obbligazioni a lungo termine, poiché il calo dell’inflazione può portare a tassi più bassi; diminuisce la necessità di protezione contro l’inflazione.

  1. Riflazione: un ritorno all’aumento dei prezzi dopo un periodo di deflazione o disinflazione.

Cause comuni: politiche fiscali e monetarie espansive per rilanciare l’economia (ad esempio, tagli dei tassi o stimoli fiscali) e crescita della domanda dopo una recessione.

Effetti sulle obbligazioni: penalizza le obbligazioni a tasso fisso, poiché i tassi di interesse potrebbero iniziare a salire; favorisce i TIPS e le obbligazioni a breve termine, che possono adattarsi più rapidamente.

Esempi pratici di inflazione e obbligazioni

  1. Inflazione degli anni ’70:
  • L’alta inflazione causò perdite significative per le obbligazioni a tasso fisso.
  • I TIPS non erano disponibili all’epoca, ma sarebbero stati strumenti ideali.
  1. Deflazione del 2008:
  • Durante la crisi finanziaria, l’inflazione crollò e le obbligazioni a lungo termine guadagnarono valore grazie ai tagli dei tassi della Fed.
  1. Inflazione post-COVID (2021-2022):
  • L’aumento dell’inflazione ha penalizzato le obbligazioni a lungo termine, mentre i TIPS e le obbligazioni a tasso variabile hanno offerto protezione.

FATTORE CRUCIALE

L’inflazione è un fattore cruciale nella scelta delle obbligazioni, influenzando sia il loro rendimento reale che la loro sensibilità ai tassi di interesse. Comprendere i quattro cicli dell’inflazione permette di adattare le strategie di investimento al contesto economico, scegliendo strumenti che proteggano dall’inflazione o che beneficino del calo dei tassi.

Investire in obbligazioni non significa solo scegliere tra “sicurezza” e “rischio”, ma anche capire come le dinamiche dell’inflazione possano influire sui rendimenti futuri. Adattando il portafoglio obbligazionario ai cicli dell’inflazione, gli investitori possono navigare con successo in ogni fase del ciclo economico.

L'inflazione può essere anche influenzata da elementi esterni quali la massa monetaria in circolazione [1]

1

MASSA MONETARIA

Le categorie di massa monetaria (o aggregati monetari) rappresentano la quantità totale di moneta in circolazione in un’economia, suddivisa in base alla sua liquidità. Ogni categoria include strumenti finanziari con diversi livelli di accessibilità e utilizzo. I principali aggregati monetari sono M0, M1, M2 e M3.

M0 (Base monetaria o moneta legale), è il livello più stretto della massa monetaria e rappresenta la moneta più liquida. Composizione: Monete e banconote in circolazione+ riserve detenute dalle banche presso la banca centrale. Si tratta della moneta fisica e del “denaro delle banche” (non accessibile al pubblico). È il fondamento della creazione monetaria attraverso il sistema bancario.

M1 (Moneta stretta), comprende tutta la moneta utilizzabile per i pagamenti immediati. Composizione: M0 (monete e banconote) + depositi a vista presso le banche (conti correnti che possono essere utilizzati senza preavviso). Caratteristica: È altamente liquida e viene usata per le transazioni quotidiane. Misura l’importo totale della moneta immediatamente spendibile in un’economia.

M2 (Moneta intermedia), include M1 e altre forme di moneta meno liquide, ma comunque facilmente convertibili. Composizione: M1 (banconote, monete e conti correnti) + depositi a risparmio con breve periodo di preavviso + depositi a termine fino a 2 anni. Comprende strumenti che non sono immediatamente spendibili ma possono essere convertiti in contanti in tempi brevi. Riflette la moneta che potrebbe essere spesa con un minimo ritardo.

M3 (Moneta larga), comprende M2 e strumenti finanziari meno liquidi. Composizione: M2 (banconote, monete, conti correnti e depositi a termine) + titoli di stato a breve termine + pronti contro termine + altri strumenti negoziabili a breve scadenza. Misura la massa monetaria totale, comprese le forme di moneta più “investite” o meno liquide. È un indicatore più ampio della quantità totale di moneta disponibile nell’economia, utile per l’analisi della politica monetaria.

Differenze tra le categorie

La differenza principale tra gli aggregati è il livello di liquidità:

  • M0 è la moneta più liquida (denaro fisico e riserve bancarie).
  • M1 è utilizzabile immediatamente per i pagamenti.
  • M2 include risparmi a breve termine, meno immediati ma ancora convertibili rapidamente.
  • M3 rappresenta tutto il denaro, anche quello meno liquido, ma accessibile nel breve periodo.

Perché queste categorie sono importanti?

  1. Monitoraggio economico: Gli aggregati monetari aiutano a comprendere quanto denaro circola in un’economia.
  2. Politica monetaria: Le banche centrali (come la BCE o la FED) usano questi dati per gestire inflazione, tassi di interesse e crescita economica.
  3. Inflazione e crescita: Un’espansione eccessiva della massa monetaria può portare all’inflazione; al contrario, una contrazione può rallentare l’economia.
 

Impossibile connettersi al servizio reCAPTCHA. Controlla la